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25 aprile 2024

Treviso

L'ANPI: "FINANZIAMENTI STATALI ALLE SCUOLE PRIVATE CONTRO COSTITUZIONE"

Lorenzoni si schiera accanto ai 250 studenti che ieri hanno manifestato in piazza Borsa

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

L'ANPI:

TREVISO – «Lo Stato, andando contro la Costituzione, continua a dare soldi alle scuole private, mentre negli ultimi anni la scuola pubblica è stata sottoposta a un duro attacco che ha portato solo tagli indiscriminati ai finanziamenti e al personale». Lo ha detto il presidente dell’Anpi di Treviso, Umberto Lorenzoni, parlando davanti ai circa 250 studenti che ieri mattina, dopo un mini-corteo partito dalla stazione dei treni, si sono radunati in piazza Borsa per manifestare, nella giornata internazionale del diritto allo studio, «contro una politica di tagli al mondo della formazione».

«Gli studenti hanno il nostro sostegno – ha aggiunto Lorenzoni – e non è solo un fatto simbolico». Un affondo, quello dell’Anpi, che arriva a pochi giorni di distanza dall’infuocata Conferenza episcopale del triveneto, andata in scena a Ca’ Tron, in cui gli operatori delle scuole paritarie hanno denunciato il mancato arrivo dei contributi statali promessi ed evidenziato che in questa situazione centinaia di istituti privati veneti, a partire dagli asili parrocchiali, sono sull’orlo della chiusura per mancanza di fondi. Tanto che Luca Zaia, sempre in nome del diritto allo studio, ha annunciato l’intenzione di mettere in mora lo Stato e pure di fare ricorso alla Corte Costituzionale.

«Condividiamo quanto ha detto Lorenzoni – mette in chiaro Marta Viotto, segretario Flc-Cgil – ci son stati 3 anni di tagli scellerati. Speriamo che il nuovo ministro, Francesco Profumo, valuti bene le riforme dettate dalla Bce, perché la scuola non può seguire la logica dei mercati. Anche se fare meglio della Gelmini non dovrebbe essere difficile». A Treviso il corteo di ieri, a differenza di quanto accaduto in altre città italiane, si è svolto senza incidenti. I toni, però, sono stati tutt’alto che sommessi.

Quali i temi caldi? Edilizia scolastica su tutto. «I problemi non ci sono solo al sud. Qui abbiamo il “Giorgione” che cade a pezzi e il “Duca degli Abruzzi” con i termosifoni intermittenti – punge Giacomo Nilandi, rappresentante d’istituto del “Duca” – Muraro, e prima Zaia, avevano promesso nuove scuole, ma alla fine non hanno fatto niente, se non costruirsi una sede da 80 milioni». Infine, i trasporti. «Vanno rivisti – conclude Francesca della Rete degli studenti – quest’anno ci ritroviamo a pagare di più per un servizio peggiore».

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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