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24 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Le bellezze dell’Alta Marca diventano un docu-film

Due anteprime a Pieve di Soligo e Pieve del Grappa per “Il vecchio e la bambina”

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Le bellezze dell’Alta Marca diventano un docu-film

PIEVE DI SOLIGO - Due eventi esclusivi, a Pieve di Soligo e Pieve del Grappa, presenteranno in anteprima il docufilm “Il vecchio e la bambina” diretto da Sebastiano Rizzo con Totò Onnis, Maria Grazia Cucinotta e Giada Fortini che racconta il viaggio attraverso paesaggi magici e inesplorati del Veneto visitati dallo scrittore premio Nobel Ernest Hemingway. Un docufilm alla cui realizzazione ha collaborato, con anche il finanziamento, anche il GAL Alta Marca Trevigiana, insieme ad altri 4 GAL Veneti, da sempre impegnato nella promozione e sviluppo del territorio e che anche attraverso il cinema trasmettono la ricchezza artistica e storica di queste aree, come le Grotte del Caglieron a Fregona, il Tempio Canoviano di Possagno, le Colline di Conegliano e Valdobbiadene UNESCO, il centro storico di Serravalle a Vittorio Veneto e il ponte sul fiume La Piave a Vidor.

 

Prima di essere proiettato nelle prestigiose sale della prossima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, il film verrà proiettato il 12 luglio al Teatro Careni di Piave di Soligo e il 13 luglio alla Sala De marchi degli Istituti Filippin a Pieve del Grappa. Due appuntamenti per poter vedere in anteprima un film che traccia con mano sicura un territorio dove nella sceneggiatura si racconta la bellezza stilnovista che si intreccia con quella naturalistica, dal Medioevo all’Umanesimo, dove l‘architettura e il paesaggio diventano poesia e l’arte e la letteratura sono sempre capaci di stupire e insegnare qualcosa di nuovo. Il film è così un emozionante susseguirsi di immagini capaci di coinvolgere lo spettatore in un microcosmo fatto di paesaggi, laghi, fiumi, montagne, campagne, colline, grotte, coste e mare.

 

“Il protagonista di Il vecchio e la bambina è il paesaggio, il territorio del Veneto. Il film è particolare, si è voluta dare la giusta forza a un territorio. La figura di Hemingway è la sotto traccia del film, lui è rimasto affascinato da un paesaggio che passa dal mare alle colline fino alle grotte – dichiara Sebastiano Rizzo, regista del film -. È stato un lavoro complesso raccordare elementi narrativi e territorio, per creare una storia e creare un film speciale, non si tratta infatti di una pellicola classica“.

 

Il docufilm si ispira a Hernest Hemingway, al suo amore e ai frequenti periodi che lo scrittore, simbolo del ‘900, trascorse in Veneto. Attraverso straordinari scorci di località e cittadine come Rovigo, Padova, Portogruaro e meravigliosi paesaggi naturali, un uomo anziano ripercorre la controversa figura di Hemingway, dai ricordi della prima Guerra Mondiale in poi, citando alcune delle più celebri frasi dello scrittore statunitense. Un nonno, il vecchio del titolo, porta sua nipote alla riscoperta della memoria storica della propria terra, percorrendo in bicicletta un universo che alterna paesaggi naturali alle storiche architetture di cittadine come Padova e Rovigo, avventurandosi tra ruscelli, sentieri e colline, arrivando fino al mare dove, metaforicamente, la bambina torna a vivere la sua infanzia con occhi diversi. La piccola Giada non ha solo scoperto la Storia e l’arte del Veneto, ma ha potuto in qualche modo capire che ogni luogo, ogni scorcio, ogni angolo del mondo ha una storia, una tradizione più o meno antica che va raccontata, tramandata, con un rimando all’antico che può dirci da dove veniamo. OT

 



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