CASTELFRANCO – Una settimana fa si stava tenendo la Commissione III “Sanità, Servizi Sociali”. Le tematiche trattate e il numero dei punti all’ordine del giorno avevano prolungato la discussione ad oltre 2 ore e mezza di durata. Quando stava per prendere la parola la consigliera Serena Stangherlin, l’assessore di riferimento, Roberto Marconato, aveva sbottato fuori microfono, lamentandosi dell’eccessiva lunghezza della commissione.

Ne era nata un’accesa discussione, soprattutto tra il consigliere dem Claudio Beltramello e il presidente della commissione, Guido Rizzo (Fratelli d’Italia), riguardo il mancato intervento di quest'ultimo in risposta alle affermazioni dell'assessore (ritenute gravissime dall'opposizione) e al fatto che erano stati i continui slittamenti della commissione ad aver accumulato argomenti e mozioni, che poi hanno necessitato di tempo per essere discussi. Nel mentre la diretta interessata Stangherlin lamentava l’ennesima mancanza di rispetto da parte dei membri della giunta di Castelfranco, non solo nei suoi confronti, ma di tutta la commissione in generale.

Giovedì sera, in sede di comunicazione del Consiglio comunale, è intervenuto Gianni Fiscon, consigliere di minoranza, che ha invitato i presidenti della Commissione e dello stesso Consiglio comunale ad esercitare il loro ruolo di garanti delle prerogative democratiche di tutti i consiglieri, di opposizione e di maggioranza.

Il consigliere Fiscon non ha poi usato mezze misure per accusare l’assessore Marconato (già al centro in passato di aspre critiche) di inadeguatezza del ruolo ricoperto, rivolgendogli queste parole: «Dover e poter dare la parola a un consigliere penso sia alla base della democrazia. Mi auguro che questo non succeda più. È stato il punto più basso che si sia visto. Capisco assessore che la pressione sia addosso a tutti e che per certi momenti non sia facile per nessuno, ma non credo che sia stato il dottore a ordinargli di fare l’assessore o di ricoprire questo ruolo. Si deve essere consapevoli di cosa comporti assumere certi incarichi».