L'ultimo saluto della città a Vittorio Zanini, un trevigiano doc
Celebrato stamattina in Cattedrale il rito funebre del ginecologo che è stato anche amministratore e grande sportivo. La moglie Silvana: "Sapeva far uscire il meglio dalle persone".
| Tommaso Colla |
TREVISO - Celebrate questa mattina in Cattedrale a Treviso le esequie di Vittorio Zanini, volto notissimo in città dove ha svolto per lunghi anni la professione di medico ginecologo al Ca’ Foncello e per molti mandati esercitato il ruolo di amministratore comunale, come assessore già dagli anni Settanta con la Democrazia cristiana e consigliere comunale, rieletto nell’attuale mandato.
Un “democristiano dentro”, transitato nella Seconda Repubblica, prima in Forza Italia poi nel Pdl e infine nella Lega, pur mantenendo incrollabile la fede nello scudocrociato anche dopo il tramonto della Balena bianca. Scortato in Duomo da due agenti in motocicletta della Polizia locale, il feretro – sul quale erano appoggiate le insegne del Comune di Treviso e la fascia bianca azzurra del consigliere comunale – ha transitato in mezzo a due ali di consiglieri, mentre il Sindaco Conte accompagnava sottobraccio la moglie Silvana. Gremita la chiesa: molti esponenti della politica, della attuale e della precedente Amministrazione, a cominciare dall’ex primo cittadino Giovanni Manildo; ex colleghi medici e altri operatori sanitari dell’Usl 2; rappresentanti del mondo dello sport, calcio soprattutto; tanti semplici cittadini e molte mamme che negli anni il dottor Zanini ha aiutato nel parto.
Il rito funebre è stato presieduto dal parroco del Duomo, don Giorgio Riccoboni e concelebrato dal parroco di San Giuseppe don Matteo Gatto - dove il consigliere ha sempre vissuto – don Giovanni Salvalaggio e don Canuto Toso, della “Trevisani nel mondo”, sodalizio nel quale Zanini è stato impegnato, come in molte altre associazioni e società sportive. Nell’omelia don Riccoboni ha tratteggiato il profilo di Zanini con rapide ma efficaci pennellate: “Volitivo e vivace, il suo motto era “Credere e combattere” per il corpo sociale, soprattutto per la parte più debole; e per il corpo che si apprestava a dare alla luce una nuova vita. Il suo impegno politico è sempre stato dalla parte di chi stava nel disagio e nella povertà”.
Di arte maieutica ha parlato la moglie Silvana, salutandolo al termine della celebrazione: “Hai sempre fatto uscire il meglio dalle persone”. Mentre il Sindaco Mario Conte - che proprio nel luglio di quarantadue anni fa Zanini fece nascere, "sforando" di appena quindici minuti la previsione sull'orario del primo vagito - non poteva non tornare a evidenziare “l’amore viscerale per la città, lo spirito guerriero, il dito nella piaga ma sempre con lealtà”. Sul sagrato di piazza Duomo l’ultimo lungo applauso a un trevigiano doc.