TREVISO - Alessia Bellon è “maglia rosa” tra tutti i candidati sindaco in corsa per Cà Sugana a colpi di “click”. La sua pagina facebook ufficiale eri ha superato quelle di tutti i concorrenti candidati sindaci, diventando la più popolare sia per numero di “mi piace” , oltre 1350, sia per tasso di viralità, testimoniato dal numero di persone che la visualizzano sulla propria bacheca, con un aumento di portata solo dell’ultima settimana del 65%: «Dato che sono l’unica donna candidata - dice la Bellon - ho deciso di indossare la maglia rosa e di colorare di rosa i manifesti, per un doppio omaggio: alle donne e alla tappa trevigiana del Giro d’Italia».

Domani, sabato 18 maggio, Alessia Bellon e tutti i candidati consiglieri del movimento Indipendenza Veneta saranno in Piazza dei Signori dalle 18.00 per presentare le loro iniziative alla città e salutare i cittadini. Per l'occasione interverranno tra gli altri anche il segretario nazionale del movimento Lodovico Pizzati, ed il presidente onorario Alessio Morosin.

I giornalini di Indipendenza Veneta

Per l’ultima settimana di campagna elettorale due le novità lanciate dalla squadra Bellon nella tappa di domani: verranno presentati e distribuiti alla cittadinanza dei giornalini di quartiere, divise nelle 5 zone, che indipendenza Veneta ha realizzato con le domande della gente: «Nei giornalini abbiamo presentato le nostre proposte e le soluzioni concrete , rispondendo ai molti problemi segnalati dai cittadini stessi e raccolti attraverso le scatole che avevamo distribuito da gennaio scorso nei locali, negozi e bar di Treviso con l’iniziativa “togliti un sassolino dalla scarpa”». Inoltre saranno distribuiti dei “tablet” di cartone, dove sono state raccolte tutti i “veri o falso” alle domande più frequenti che i cittadini hanno posto alla Bellon, nei vari incontri pubblici e nei gazebo, sull’indipendenza del Veneto.

La candidata Alessia Bellon conclude con una critica all’amministrazione per come ha gestito l'emergenza pioggia e allagamenti di ieri: «Non si è avuta la prontezza di utilizzare le molte, troppe risorse impiegate per il Giro d’Italia per far fronte all’emergenza che si era creata. Non c’è stata sufficiente elasticità e prontezza per fronte della situazione di emergenza che si era venuta a creare e si sono tenuti bloccati vigili urbani e personale di sicurezza per una situazione che non richiedeva più tale sforzo, sottraendoli alla situazione che invece si era creata, che tra l’altro è stata aggravata da una manutenzione carente».