MAMMA! E' SPARITA LA STRADA
In via San Mor si stacca un pezzo di strada e nessuno interviene.
di Cinzia Agrizzi
Vittorio Veneto - Da circa venti giorni Via S. Mor, in località Cozzuolo, è stata interrotta da una frana che ha provocato la spaccatura di un tratto di strada asfaltata, creando una voragine e impedendo di fatto agli abitanti della zona di raggiungere le loro case. Chi vive al di là della parte di collina franata per arrivare alla propria abitazione deve percorrere una via alternativa, la strada delle Perdonanze, che però è più lunga e molto pericolosa perchè dissestata.
Altra soluzione è lasciare l’auto nel cortile di Elda e Idiano Tomè, poco prima della strada interrotta, percorrere un km a piedi fino alla frana e attraversarla, salendo sul fianco della collina, con il rischio di scivolare e cadere. In realtà tutta la via appare poco sicura: anche prima della casa dei Tomè c’è stato un cedimento del terreno, che fortunatamente non ha squarciato la strada.
“Nessuno ci ha ancora dato delle risposte. Forse siamo insignificanti. In comune ci hanno detto di aspettare la provincia e in provincia ci hanno detto di aspettare la forestale. Insomma, si passano la patata bollente – dice Edda Da Dalt, 54 anni, che abita al di là della frana con il marito Giovanni Tomè e con il figlio Daniele – Io vado a lavorare tutti i giorni e sono stanca. Sono costretta a fare la strada delle Perdonanze che è traballante e piena di sassi. Rischio di rovinare la macchina e devo partire da casa con venti minuti di anticipo rispetto a prima. Mio marito è anche malato di cuore, se dovesse stare male mi domando come un’ambulanza possa arrivare in tempo. Poi abbiamo la vendemmia e un rimorchio carico d’uva non può percorrere le Perdonanze”.
Sulle colline di Via S. Mor, infatti, è praticata l’agricoltura, in particolare quella delle viti. I diretti coltivatori lamentano il fatto di non riuscire a raggiungere i loro campi: “Noi abbiamo un’attività agricola in Via S. Mor, con ulivi, viti e animali – spiega Livio Speranza, il proprietario della gioielleria di Via Lioni a Vittorio Veneto – L’interruzione della strada complica i nostri spostamenti e ci mette in pericolo”. Accanto all’abitazione (e all’azienda agricola) di Speranza, oltretutto, c’è un’altra frana che rende la situazione ancora più difficoltosa.
“Ci siamo rivolti ai servizi forestali, al comune e alla provincia - racconta Speranza – ma ci hanno detto che mancano i fondi e ci hanno messi in lista. Già due volte siamo dovuti intervenire privatamente: queste non sono le prime frane che interessano la zona a causa delle piogge e probabilmente ce ne saranno altre”.
Secondo Carlo Fellet, agrotecnico, “le frane accadono normalmente in natura ma in un territorio antropizzato come il nostro sono il risultato di una cattiva gestione del suolo e del soprassuolo naturale e in particolar modo di una cattiva gestione delle acque meteore, che devono essere allontanate in maniera repentina senza evitare erosione del suolo”.
“Se si pratica dell’agricoltura su pendii – continua Fellet - è importante adottare corrette pratiche agronomiche: predisporre di un efficace sistema di smaltimento delle acque superficiali, limitare le lavorazioni del suolo, ricorrere a sistemazioni a ‘giropoggio’, non lasciare il suolo a ‘nudo’. Va considerato poi che la frana oltre a causare danni alle strutture (in questo caso la strada interrotta) rappresenta sempre una perdita di suolo. E il suolo è una risorsa esauribile”.
Elda Tomè