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17 marzo 2025

Cronaca

piazza del popolo Roma

Manifestazione per l'Europa a Roma, Serra: "Siamo tanti perché siamo popolo"

Piazza gremita per l'iniziativa promossa dal giornalista: "Crediamo sul serio, ostinatamente, al rispetto della libertà e della pace, due madri delle costruzione europea"

| La redazione |

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ROMA - E’ il giorno della ‘piazza grande’ per l’Europa, senza simboli di partito e tante bandiere europee a Roma. Una mobilitazione volta a riaffermare i valori fondanti dell'Unione europea, promossa dai sindaci di 14 città che hanno raccolto l'appello del giornalista e scrittore Michele Serra dalle colonne di Repubblica. Migliaia le persone in piazza del Popolo tra vessilli blu e grosse bandiere della pace. "Siamo in 50mila" calcolano gli organizzatori. Dei bambini le attraversano tenendo in mano la bandiera con il blu stellato dell’Unione europea. Ai piedi dei lenzuoli arcobaleno dei cartelli dove si legge: “Per un’Europa che sostiene i diritti umani, la difesa civile, la ricerca scientifica, la transizione ecologica, la cooperazione e la solidarietà tra i popoli”. Nel secondo: “Per un’Europa che combatte le disuguaglianze tra i paesi ricchi e quelli poveri, riducendo la povertà e le migrazioni forzate”.

Nel terzo: “Per un’Europa che si afferma come comunità politica, democratica ed economica in un sistema multilaterale senza dipendere dalla deterrenza militare”. E infine nell’ultimo: “Per un’Europa che promuove una politica estera comune, fondata sulla cooperazione, la pace, la giustizia, la non violenza, il disarmo e il rispetto del diritto internazionale” Tra in tanti cartelli c’è anche una partecipante che indossa una maschera della morte con appeso al collo la scritta ‘nazionalismo’. Un altro tiene in mano la targa che indica il luogo ‘piazza del Popolo, con l’aggiunta della scritta "europeo". Tra gli altri cartelli si legge: "L’Europa siamo noi"; "senza Europa siamo solo isole nel nulla". Tra le prime file di continua a cantare Bella ciao.

L'intervento di Michele Serra
Ad aprire la manifestazione è stato l'intervento di Michele Serra. “Siamo in tanti perché siamo popolo. Siamo in tanti e siamo diversi. Diamoci una mossa perché altrimenti rischiamo di credere che la sola bandiera che ci resta da sventolare è la carta di credito. Quella è la bandiera di Trump e del suo governo di miliardari”, ha scandito il giornalista salendo sul palco sulle note dell''Inno alla gioia’. Quella “è gente convinta che ricostruire Gaza rasa al suolo sarà una questione immobiliare e non una questione umana. Poveri loro”, ha aggiunto Serra. “Per quelli che sventolano questa bandiera, l’Europa non è un concetto astratto, è la salvezza. Ricordiamolo quando pensiamo che la resistenza degli ucraini sia solo una scocciatura che ci impedisce di riposare tranquilli”, ha sottolineato tra gli applausi.

“Questa bandiera ha sventolato poco dalle nostre parti fin qui, è appesa negli uffici davanti ai palazzi ed è stata finora un simbolo freddo che non scalda i cuori, se abbiamo deciso di riportarla in piazza è perché vogliamo sentirci europei non per trattato e non per un vincolo burocratico ma perché crediamo sul serio, ostinatamente, al rispetto della libertà e della pace, due madri delle costruzione europea”, ha affermato Serra. “Non può esistere pace senza libertà - ha aggiunto - ci sono anche in questa piazza idee diverse su come l’Europa deve proteggere se stessa e avere cura della sua gente. Nessuno può sentirsi in pace se è oppresso, invaso o sottomesso. E non esiste libertà senza pace, nessuno è libero sotto le bombe o con i fucili addosso. La guerra non è solo il contrario della pace ma anche il contrario della libertà”.
 


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