Meno vigneti e più verde per i palù del Quartier del Piave
Il progetto "Life Palù Qdp" al via: 1,5 milioni di euro per tutelare il territorio
QUARTIER DEL PIAVE - È entrato nella sua fase operativa “Life Palù Qdp”, il progetto da 1,5 milioni di euro (coperti per il 60% da fondi Europei) che da qui al 2023 si propone di invertire la tendenza di contrazione dei prati stabili correttamente gestiti, intervenendo a vari livelli e con modalità diverse per individuare nuove modalità di gestione. Partner del progetto sono i Comuni di Sernaglia della Battaglia, Farra di Soligo, Moriago della Battaglia e Vidor, il Consorzio di Bonifica Piave, Veneto Agricoltura, Centre Permanent d'Initiatives à l'Environnement des Collines Normandes e Bios Is Srl.
Supportano il progetto come co-finanziatori Asco Holding Spa e Savno. I Palù del Quartier del Piave sono un ecosistema ad elevatissima biodiversità di origine antropica e sono formati da piccoli appezzamenti di prato da sfalcio, delimitati da siepi e canali d'acqua simili ai “bocages” francesi.
La sopravvivenza di questo ecosistema è strettamente legata all'intervento umano, ad esempio al periodico sfalcio del prato (per produrre fieno), delle siepi (per produrre legna da ardere e foraggio per animali) e alla manutenzione della fitta rete di canali nei quali anticamente si pescava. In assenza di tali interventi, il bosco avanza e si perde questa elevatissima biodiversità.
L'ecosistema dei Palù si è formato nei secoli passati in risposta a specifiche esigenze di sostentamento delle popolazioni locali. La radicale trasformazione socio-economica intervenuta dopo la seconda Guerra mondiale ha fatto venire meno la necessità di utilizzare le risorse dei Palù. Questa situazione ha portato all'abbandono dei Palù e al loro rimboschimento e alla sostituzione dei Palù con colture moderne come mais e vigneti, considerate più remunerative e di minore valore ecologico e paesaggistico.
Il progetto Life Palù Qdp punta a dare un nuovo valore economico alle risorse naturali dei Palù, così che la conservazione di questo prezioso ecosistema sia assicurata dall'utilizzo economico delle sue risorse, che un giorno potranno portare il nome di “miele dei Palù” o “carne dei Palù”, solo per fare degli esempi.
Gli obiettivi specifici del progetto sono espandere la presenza di specie floristiche di rilievo conservazionistico che nei Palù hanno il loro habitat elettivo ma che oggi sono assenti o quasi; rafforzare la presenza di specie di anfibi, rettili e farfalle diurne di rilievo conservazionistico; mettere a punto modelli di gestione agro-forestale che ridiano vitalità economica ai tradizionali sistemi a campo chiuso e contestualmente tutelino habitat e specie; dimostrare la validità della programmazione negoziata, implementata sulla falsariga dei “contratti di fiume”, per la conservazione di sistemi antropici; avviare la creazione di un sistema fruitivo e didattico che aumenti la conoscenza del prezioso ecosistema dei Palù e della rete “Natura 2000” per favorirne la tutela. Le azioni del progetto consistono in attività di studio, pianificazione e monitoraggio, riproduzione delle piante necessarie per gli interventi di riqualificazione; ricostruzione di 4 ettari di marcita, su terreni appositamente acquistati, per mantenere una testimonianza dell'antico modo di strutturare e gestire i Palù; azioni dimostrative di recupero di 6 ettari di Palù di proprietà privata e loro avvio verso un nuovo modello produttivo; sviluppo di una programmazione negoziata sul territorio dei Palù coinvolgendo le istituzioni e i portatori di interessi (agricoltori, commercianti, ristoratori, cittadini, gruppi di acquisto, aziende energetiche, industria dell'arredo...).
Lo scopo è definire un “Contratto dei Palù”, ovvero un accordo tra gli attori locali finalizzato ad attivare nuove filiere economiche basate sull'utilizzo sostenibile delle risorse; attuazione del “Contratto” con avvio del recupero di 70 ettari di Palù da parte di privati con proprie risorse o attraverso finanziamenti Psr; restauro e riqualificazione del reticolo di canali dei Palù; attività di animazione e disseminazione.
Così facendo, si intendono attivare nuove filiere economiche e produttive: produzione di carne di elevata qualità nutritiva e organolettica, sia da animali allevati in stalla e nutriti a fieno sia da animali da pascolo; prodotti dell'apicoltura; produzione di legna da ardere e di cippato per alimentare centrali a biomasse dalle siepi; messa a dimora di farnie nelle siepi per il loro utilizzo nella produzione di parchetti e mobili di pregio; turismo naturalistico.