"Mi impegnerò per un partito che viva per la politica. Non di politica"
Obbiettivi e idee di Lorena Andreetta, candidata Pd provinciale
TREVISO - Per le elezioni del segretario provinciale del Partito Democratico di Treviso sono state presentate le candidature di Lorena Andreetta e Leone Cimetta, a cui abbiamo posto le medesime domande. Oggi pubblichiamo l'intervista ad Andreetta (in foto), domani seguirà quella di Cimetta.
Il tuo pregresso politico istituzionale.
Nel 1999 mi sono candidata a sindaco del Comune di Codognè, dove sono nata e ho sempre vissuto, con una lista civica. Abbiamo vinto le elezioni e ho amministrato fino al 2009. Nel frattempo, nel 2007, è nato il Partito Democratico e ho scelto di iscrivermi. L’anno successivo sono diventata presidente del partito per Treviso.
Quali sono i motivi principali che ti hanno spinto a presentare la candidatura?
La spinta più importante arriva dallo spirito di servizio che ha contraddistinto il mio impegno sociale e politico fino dal primo giorno. Sono consapevole che si tratta di un impegno di non poco conto: sono una mamma e sono una donna che vive della propria professione, ma non ho avuto esitazioni. È stato chiesto il mio contributo personale e ideale per affrontare le sfide che attendono il Pd trevigiano nei prossimi mesi e ho accettato perché sono convinta che sia necessario proseguire il lavoro svolto in modo unitario dalla segreteria Grigoletto. Un buon lavoro, capace di pacificare il partito e di ottenere risultati storici come la conquista del Comune di Treviso.
La raccolta delle firme per la candidatura comporta la presenza di un gruppo di riferimento a livello provinciale, che ti ha spinto. Puoi dire qualcosa su questi tuoi amici?
La richiesta è arrivata da più parti. Una base di ampia convergenza che è arrivata poi a comprendere anche i giovani di Adesso Marca. Una spinta importante, che mi ha dato la conferma che la base vuole attrezzare un Partito Democratico provinciale vincente in funzione della prossima tornata di elezioni amministrative nel 2014.
Contestualmente sono state presentate le 4 candidature nazionali. Hai qualche orientamento nei confronti di qualcuno di loro?
Potrei rispondere che ci sto pensando. Potrei rispondere che sono consapevole che Renzi è visto dalla gente come interprete del rinnovamento. Personalmente aspetto di conoscere la sua proposta per il Pd. La verità è che non ho ancora maturato un convincimento particolare, ma credo nella ricchezza di un partito plurale nel quale l’obiettivo siano il coinvolgimento e la sintesi, con trasparenza e andando oltre le divisioni correntizie.
Se dovessi essere eletto coordinatore, quali sono i primi atti significativi che metteresti in atto per il PD provinciale?
Il mio impegno sarà per la costruzione di un Pd trevigiano che, partendo dai valori espressi nella nostra Costituzione, sia capace di vivere per la politica e non di politica. Un partito unito, aperto, innovativo e soprattutto concreto. Un partito che sappia valorizzare i propri circoli e i propri amministratori. Credo che il Pd trevigiano dei prossimi anni debba essere capace di mettere al centro di tutto la persona, sostenendo insieme lavoro e impresa, combattendo le nuove povertà e diseguaglianze, promuovendo una pubblica amministrazione che funzioni. Un Pd provinciale capace di essere, facendo squadra, un’alternativa di governo credibile al centrodestra nelle nostre amministrazioni locali.