Misero una bomba in un palazzo provocando seri danni, chiesto giudizio immediato
Secondo l'ipotesi accusatoria i tre avrebbero dimostrato indole violenta, xenofoba e intenzioni di spedizioni punitive.
ROVIGO - La procura di Rovigo ha chiesto il giudizio immediato cautelare davanti alla Corte d'Assise nei confronti di tre giovani rodigini, tra i 18 e i 23 anni, arrestati lo scorso ottobre dai carabinieri in seguito alle indagini sull'esplosione con un ordigno artigianale avvenuta in un condominio di Adria (Rovigo), il 31 marzo 2023, che aveva provocato seri danni. Tra le accuse formulate anche quella di tentato omicidio plurimo con dolo. Secondo gli inquirenti i tre avrebbero agito con lo scopo di uccidere, facendo deflagrare un ordigno composto da una miscela di tipo pirotecnico (a base di perclorato di potassio, polvere nera ed alluminio) sulla base del portone del condominio, che ne causò la rottura dei vetri al piano terra e quella delle finestre del piano ammezzato, distruggendo completamente l'androne e anche le porte di tre dei sei appartamenti al primo e al secondo piano dello stabile, e infine mettendo a rischio la vita dei condomini, tra cui bambini.
I tre sono indagati anche per aver detenuto e portato in luogo pubblico, il 29 luglio, del materiale esplodente che avrebbero gettato contro alcuni appartamenti del villaggio Tize' di Rosolina Mare (Rovigo), causando tre esplosioni mentre c'erano ancora persone nella zona. Secondo l'ipotesi accusatoria i tre avrebbero dimostrato indole violenta, xenofoba e intenzioni di spedizioni punitive. Nel corso dell'esecuzione della misura cautelare, lo scorso ottobre, i carabinieri di Adria perquisito e sequestrato materiale nei confronti di altre due persone. Nell'inchiesta risulta indagato, per rivelazione di segreto d'ufficio, un carabiniere al quale i tre giovani si erano rivolti per conoscere notizie sullo stato delle indagini.