VITTORIO VENETO - Già abbiam scritto della nascita nel 1968 dell’Ordine dei Cavalieri di Vittorio Veneto con a capo il Presidente della Repubblica. Di tale Onorificenza vennero insigniti tutti i viventi che avevano combattuto nella guerra 1914-18.

Abbiamo ricordato anche il titanico impegno di Franco Giuseppe Gobbato nel raccogliere i nomi di 1,2 milioni degli aventi diritto, elenco che egli donò al Comune ed è consultabile al Museo della Battaglia. Per questo suo lavoro meriterebbe anche lui un riconoscimento ma è noto che..Nemo propheta in patria. Un paio d’anni dopo la istituzione di questo Ordine si pensò di fondare una Associazione Nazionale che riunisse tutti i Cavalieri ex combattenti con uno scopo che non fosse solo memorialistico.

Non dunque una nuova Associazione d’Arma, che già includeva ed include le singole specialità dell’Esercito, ma qualcosa che esprimesse sensibilità e finalità più articolate. Lo evidenzia bene lo Statuto originario che questa Associazione si diede e quello, ammodernato, che venne varato il 20 settembre 2021 dalla giunta Miatto. In esso permane il cuore pulsante del ricordo dei fatti e dei protagonisti di tutti i fronti della Grande Guerra ma si amplifica la identificazione di tale loro sacrificio con un impegno allineato al percorso di crescita civile della nostra Nazione.

Tra i vari punti il nuovo Statuto impegna dunque gli associati a “..mantenere alto lo spirito delle patrie tradizioni.. esaltare con la parola, l’esempio e con le opere di propaganda il valore e la virtù del popolo italiano.. promuovere tra i cittadini e particolarmente tra i giovani i principi di solidarietà nazionale, tenere vivo il senso dell’onore e del dovere in ogni atto della loro vita privata e pubblica..difendere l’unità e i valori della Costituzione Repubblicana, svolgere attività di ricerca e divulgazione per consolidare il legame generazionale..”. Un impianto di notevole spessore dunque, da non disperdere. (segue)

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