MOGLIANO  - Il fenomeno delle baby gang è in forte ascesa in varie città italiane, ma per contrastarlo non servono solo strumenti repressivi, ma anche preventivi con luna sinergia tra vari ministeri, enti locali e le famiglie. Ne sono convinti Andrea Ostellari e Nicola Molteni, rispettivamente sottosegretario alla Giustizia e sottosegretario agli Interni, "Quello delle baby gang è un problema che esiste, i numeri lo raccontano bene afferma Ostellari - Non ci sono solo stranieri, ma anche italiani di seconda generazione e italiani autoctoni. Il fenomeno lo abbiamo cercato di affrontare col Decreto Caivano con il quale abbiamo fornito alla magistratura e agli operatori una serie di strumenti sia di carattere preventivo che repressivo. I ministero della Giustizia non lo può affrontare da solo - avverte - ma assieme alle istituzioni e altri ministeri come quello dell'Istruzione, enti locali che ci devono dare sinergie per creare spazi aggregativi sani.

Questa è un'operazione - prosegue - che va a coinvolgere anche i genitori. Nel nostro paese però ci sono anche tanti sani giovani sono, per fortuna la maggioranza". "Su questo fronte, come ministero dell'Interno - aggiunge Molteni - c'è la volontà di rafforzare le forze di polizia e nella prima legge di bilancio abbiano messo 100 milioni all'anno per 10 anni per coprire le carenze di organico che abbiamo ereditato. Ma non basta solo lo strumento restrittivo e sanzionatorio - osserva - e diventa fondamentale lo strumento normativo, e il decreto Caivano va in questa direzione. C'è un pacchetto sicurezza - annuncia - che affronterà anche questi fenomeni di allarme sociale e poi c'è, ovviamente uno strumento di prevenzione che va a valorizzare quegli strumenti culturali, sociali: pensiamo ad alcuni mondi come quello della scuola, della famiglia, degli oratori che sono fondamentali per diffondere quella cultura della legalità e un principio educativo che diventa assolutamente fondamentale. Il fenomeno - conclude Molteni - coinvolge soprattutto immigrati di seconda generazione e ciò significa che il processo integrativo nel nostro paese non ha funzionato. Motivo per cui ritengo che l'immigrazione legale va valorizzata, quella illegale fortemente contrastata".

LO STIPENDIO DEI DETENUTI 

Per il sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari "sarebbe bello e utile che una parte dello stipendio dei detenuti che lavorano all'interno delle carceri potesse essere devoluta in favore del fondo, già esistente, per le vittime di reati".

"Sarebbe un bel messaggio che lanciamo - ha aggiunto - Ci stiamo lavorando come ipotesi normativa". Ostellari ne ha parlato a margine di un convegno dell'associazione Fervicredo, a Mogliano Veneto. "Stiamo ragionando - ha aggiunto - sulla possibilità di rieducazione dei detenuti, convinti che la rieducazione passi attraverso il lavoro che può essere fatto all'interno del carcere". saggio che lanciamo e che ci stiamo lavorando come ipotesi normativa".

SEPARAZIONE DELLE CARRIERE

Ostellari affronta anche un altro argomento spinoso: "Non so se riusciremo a fare prima della scadenza delle elezioni europee, ma è intenzione nostra massima di non fare passi indietro, anzi di velocizzare l'iter su questi temi e poi portarli in Parlamento",  parlando della separazione delle carriere dei magistrati e delle misure sul Csm.
"Sono riforme - osserva - che erano inserite nel programma di centrodestra ed è un progetto a cui teniamo molto ed è uno dei tasselli necessari per completare e per fare una riforma della giustizia adeguata a questo paese".
"Siamo al lavoro per preparare un testo che sia comprensivo di questo tema - osserva - cioè separazione delle carriere, Csm e di tutto quello che sarà necessario fare, a nostro avviso, per iniziare un vero percorso di riforma. Lo stiamo facendo adesso a livello lavorativo, e le riunioni ci saranno anche in questi giorni".

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