MONTEBELLUNA – Non bisognerebbe mai stancarsi di ribadire quanto sia ingiusta e spietata la guerra. Oggi guardiamodalla televisione o da Internet le immagini dell’Ucraina devastata ma questa drammatica realtà che può sembrarci lontana in passato ha toccato anche i luoghi della nostra quotidianità. In questi giorni a Montebelluna ricorre il triste anniversario di un dramma: la morte di 14 civili, tra cui 8 bambini, sotto i bombardamenti dell’aviazione americana. Era il 4 febbraio 1945 quando alle 11 del mattino lo scalo merci di Montebelluna fu colpito dalle bombe americane. Di lì a poche ore, alle 15, ci fu un secondo raid per colpire anche i ponti della ferrovia a Guarda. Nella località, i civili spaventati cercarono rifugio in un tunnel, sotto la ferrovia, che venne colpito trasformando il rifugio in una tomba.

Questi i nomi della vittime di quella triste pagina della storia montebellunese: Virginia Dalla Lana in Zavarise anni 40, Antonio Zavarise anni 9, Pierina Zavarise anni 8, Flavia Zavarise anni 4, Guerrino Zavarise anni 2, Orsola Sernaglia in Bonora anni 30, Lidia Bonora anni 8, Giuseppe Bonora anni 6, Bentivoglio Bonora anni 3, Giovanni Bonora anni 1, Antonia Savietto anni 28, Luigia Carniato in Savietto anni 25, Norma Pasqualin anni 31, Antonietta Tessariol anni 21. Il merito di aver riesumato questa triste vicenda, per lungo tempo caduta nel dimenticatoio, va ai volontari del Bioparco Noè che in un post, qualche anno fa, ricordarono a loro concittadini di Montebelluna i nomi dei civili periti del bombardamento. Una ricostruzione non facile degli eventi, che si deve allo storico Lucio De Bortoli, pubblicamente ringraziato dai volontari. Il tunnel si trova, nel territorio del Bioparco Noè dove ora sorge un cippo roccioso, con una targa, per non dimenticare le vittime innocenti di quel fatidico 4 febbraio 1945.