Morìa di topi nel vittoriese: "Anche l'Istituto Superiore di Sanità si occuperà del caso"
L’indagine sulle morìe di topi si allarga
Immagine di repertorio
VITTORIO VENETO - L’indagine sulle morìe di topi si allarga. “Bisogna inviare altri campioni perché si stanno interessando del caso l’Istituto Zooprofilattico di Treviso, la sede centrale di Padova e anche l’Istituto Superiore di Sanità”, rende noto il sindaco Antonio Miatto.
Bisognerà aspettare un po’ di tempo per avere i risultati delle analisi condotte dai vari laboratori: “Per i risultati delle analisi batteriologiche basta qualche giorno, per quelli che riguardano i virus ci vuole ben di più. Una, due, anche tre settimane”, chiarisce il primo cittadino.
Gli esami vengono effettuati per escludere la presenza di virus o batteri in grado di causare la morte dei topi. Il fenomeno sembra riguardare un’area abbastanza vasta, che comprenderebbe il vittoriese, zone del Feltrino, aree della Valbelluna e del Lago Morto. Anche l’Istituto Superiore di Sanità si occuperà della vicenda: verranno inviate, quindi, altri campioni, per consentire nuove analisi.
La morìa, comunque, potrebbe essere legata al proliferare di alcune piante e, quindi, alla superproduzione degli alimenti mangiati dai topi, che hanno un’enorme capacità riproduttiva. Il crollo delle popolazioni dei topi avviene molto rapidamente, sia per per l’aumento dei predatori che le utilizzano come fonte di nutrimento, sia per il superamento della cosiddetta “capacità portante” dell’ambiente. I predatori, inoltre, possono uccidere più del necessario (si tratta del fenomeno del “surplus-killing”). Potrebbe essere queste, dunque, la cause della morìa.