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29 novembre 2024

Esteri

Mosca: "Dalla Bielorussia energia elettrica a Chernobyl"

Ma per Kiev "si tratta di una provocazione, è necessaria una tregua"

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Mosca:

MONDO - La Bielorussia ha ripristinato le forniture di energia elettrica alla centrale nucleare dismessa di Chernobyl al di là della frontiera in Ucraina. E' quanto ha reso noto una fonte del ministero dell'Energia russo, secondo quanto riporta Ria Novosti. L'energia elettrica serve in particolare per raffreddare le vasche in cui è immerso il combustibile usato, oramai decenni fa, nei reattori della centrale. Tuttavia secondo l'azienda per l'energia ucraina, Ukrenergo, "le notizie, in arrivo da Russia e Bielorussia, sulla ripresa delle forniture elettriche alla centrale nucleare di Chernobyl, con energia in arrivo dalla Bielorussia sono una provocazione che ha come obiettivo quello di aggravare la situazione".

 

Servirebbe piuttosto l'introduzione di un cessate il fuoco, si legge in un comunicato. Gli ucraini hanno domandato alla Russia un corridoio per intervenire sulla linea distrutta. Il ministro dell'Energia Herman Galushchenko ha ringraziato lo staff di ingegneri intervenuto sul posto e il personale della centrale di Zaporizhizhia per il lavoro svolto nei giorni scorsi sotto pressione a causa dell'occupazione. Ed ha commentato: "L'Ucraina sta facendo tutto il possibile per ripristinare la fornitura elettrica il prima possibile. L'elettricità è indispensabile in particolare per piscine di raffreddamento delle scorie nucleari. Terrorismo nucleare non è solo colpire una centrale, ma far lavorare il personale sotto pressione. Perché l'errore di un uomo può costare molto caro". Galushchenko ha invitato la comunità internazionale a reagire alla situazione. "E' importante non solo per la sicurezza dell'Ucraina o dell'Europa, ma di tutto il mondo", ha affermato. "L'esercito russo deve abbandonare le centrali. Suggeriamo che siano inviate missioni Osce e Iaea per controllare lo stato e la sicurezza degli impianti . Ma soprattutto chiediamo che sia chiuso il cielo in Ucraina".

 



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Roberto Silvestrin

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