Motta, cerimonia per ricordare Giovanni Pezzulo, ucciso in un agguato in Medio Oriente
Il sottufficiale, arrivato in Afghanistan nel 2007, faceva parte della Task Force Surobi e si occupava di attività di cooperazione civili-militari. Morì nel febbraio successivo
MOTTA DI LIVENZA - Lunedìalla Caserma Mario Fiore di Motta, sede del Multinational CIMIC Group, nel pieno rispetto delle normative per il contenimento da contagio da Covid-19, si è svolta una sobria cerimonia a ricordo del Sottotenente Giovanni Pezzulo, operatore CIMIC deceduto in Afghanistan il 13 febbraio 2008 a seguito di un attentato rivendicato dai talebani nella località di Rudbar, a 60 chilometri da Kabul.
Al sottufficiale, 45 anni all’epoca dei fatti, è stato dedicato il piazzale dell’alzabandiera della Caserma di Motta di Livenza, luogo in cui si è svolta proprio la cerimonia in suo onore.
All’evento erano presenti i rappresentanti delle municipalità di Oderzo e Motta di Livenza e i familiari che, insieme al comandante, Colonnello Zuzzi, hanno deposto una corona d'alloro al monumento in ricordo dell'ex sottufficiale.
Durante la cerimonia è stata data lettura della motivazione con cui è stata concessa la croce d’argento al merito dell’Esercito al S.Ten.Pezzulo: “Responsabile del gruppo di valutazione dell’ambiente civile del nucleo di cooperazione civile-militare, in condizioni meteorologiche proibitive e di estremo disagio, contribuiva in maniera determinante, con eccezionale generosità e pari altruismo, a coordinare e condurre alcune operazioni di assistenza medica e di distribuzione di generi di prima necessità a favore delle popolazione locale afghana, completamente isolata a causa delle forti precipitazioni nevose”.
“Un esempio per tutti”, ha commentato il Colonnello Zuzzi sottolineando, durante il suo intervento, che il ricordo di chi non c'è più è un doveroso tributo verso chi ha donato la vita per la patria.