Il museo Canova rinvia l’inaugurazione in rispetto di Vanessa Ballan
Posticipato il taglio del nastro per la sezione espositiva "La Gypsotheca e la Grande Guerra"
POSSAGNO - Il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno ha rinviato l’inaugurazione della nuova sezione espositiva "La Gypsotheca e la Grande Guerra" che si sarebbe dovuta tenere ieri, giorno in cui il Veneto ha proclamato il tutto regionale. «Lo scorso 19 dicembre il nostro territorio è stato sconvolto dall’omicidio di Vanessa Ballan, il cui funerale si svolgerà il 29 dicembre (N.d.R., ieri) alle ore 14.30 presso il Duomo di Castelfranco Veneto – si legge in una nota ufficiale -. Il Museo Canova si stringe alla famiglia di Vanessa e osservando il lutto regionale posticipa a data da definirsi l’inaugurazione della nuova sezione museale “La Gypsotheca e la Grande Guerra”». Un atto dovuto ma non scontato che fa onore a chi amministra la sede museale.
Ma cosa sarà possibile ammirare nella nuova sezione che aprirà appena possibile. L’illustra efficacemente una nota del museo: «Gli ultimi mesi del 1917 furono mesi intensi e strazianti per l'Italia e, in particolar modo, per la pedemontana del Grappa. Dal novembre di quell'anno tutto il territorio divenne campo di battaglia di una guerra che si era rivelata cruenta e logorante. Nello stesso periodo il Sindaco di Possagno, Domenico Rossi, diede l'ordine di sgombero: i civili dovevano essere allontanati dalla zona di guerra. La nuova linea difensiva, forze ridotte, la lunga e faticosa ritirata da Caporetto al Piave, il freddo inverno: era questo lo scenario del dicembre 1917. Purtroppo accadde che tra la notte del 25 e del 26 dicembre di quell'anno una granata squarciò il tetto della Gypsotheca, un ordigno scoppiò a ridosso del Tempio causando una profonda voragine nel sagrato della chiesa».
Le conseguenze di quegli eventi furono davvero devastanti: «La collezione dei bianchi gessi canoviani era stata colpita da una desolazione straziante. Schegge di sculture, polvere di gesso, teste, braccia torsi di statue capitolate a terra. Solo l'amore paziente e sapiente di Stefano e Siro Serafin restituì la Gypsotheca in tutto il suo splendore dopo anni di lavoro e restauro. Il Museo riaprì ne 1922 per le celebrazioni del primo centenario della morte di Antonio Canova – da qui la scelta di non dimenticare quei drammatici fatti -. Per ricordare questi tragici eventi aprirà presto a Possagno una nuova sezione museale dedicata a questo tema, all'interno della Casa natale di Antonio Canova, un nuovo spazio per riflettere e non dimenticare le atrocità della Guerra di ieri e di oggi».
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