Nella provincia di Treviso calano gli infortuni in agricoltura
Treviso occupa uno posto nel podio per il calo degli infortuni e dei mortali
| Gloria Girardini |
TREVISO - Cala nella Marca il numero di infortuni in agricoltura. Negli ultimi 5 anni gli infortuni nei campi sono diminuiti del 10,2%, in controtendenza rispetto a tutti i settori lavorativi che segnano un aumento del 3%. Nel 2018 il numero di infortuni in agricoltura è passato da 684 del 2014 a 614 del 2018, mentre quello comprendente anche altri settori ha fatto un balzo in avanti: dai 13.301 del 2014 ai 13.701 del 2018.
L’andamento positivo emerge da un’indagine di Confagricoltura Veneto e Cgia di Mestre su dati Inail, che ha esaminato l’andamento dell’ultimo quinquennio. I numeri parlano chiaro: gli infortuni in agricoltura nella Marca hanno subito una progressiva riduzione: 684 nel 2014, 676 nel 2015, 636 nel 2016, 616 nel 2017, 614 nel 2018. Un miglioramento che posiziona la provincia di Treviso, con -70 infortuni, al terzo posto nel Veneto, dopo Verona (-199) e Vicenza (-114), e davanti a Rovigo (-50), Venezia (-43), Belluno (-1) e Padova (+3).
Treviso nell’ultimo quinquennio ha segnato 11 infortuni con esito mortale, ma solo uno nel 2018. Mentre sono costantemente in calo gli infortuni che riguardano i cittadini italiani (-15%), sono in crescita quelli che vedono coinvolti gli stranieri (+24,1%). Il 16,5% ha riguardato cittadini di nazionalità marocchina, il 15,5% romena e il 10,7% albanese. In generale il calo riguarda maggiormente le donne (-25,7%) rispetto agli uomini (-7,3%).
Commenta il presidente Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi: “È molto positivo il trend in calo costante negli ultimi cinque anni, perché l’agricoltura è sempre stata considerata un settore ad alto rischio di infortuni e ora invece sta andando in controtendenza rispetto agli altri comparti, dove invece gli incidenti sono in aumento – sottolinea -. I risultati di Treviso sono ancora più eclatanti se teniamo conto dell’alto numero di occupati in agricoltura e che il trend positivo riguarda sia dipendenti che autonomi”.
Buono anche il dato sulla mortalità, anche se, come viene rilevato dagli esperti, si tratta di un dato che oscilla in maniera rilevante nel corso degli anni e che perciò è difficile da trattare dal punto di vista statistico.