Nelle Filippine misure disciplinari ai dipendenti che non sorridono
Alcuni sindaci adottano la ''politica del sorriso'' vietando musi lunghi e sguardi accigliati. I dipendenti comunali si devono vestire di bianco per evitare collegamenti con partiti politici
MONDO - Nasce la ''politica del sorriso'' nelle Filippine. E parte dalla città di Mulanay a Quezon, dove il sindaco Aristotele 'Aris' L Aguirre ha firmato un ordine esecutivo per ordinare ai dipendenti comunali di sorridere. Con tanto di ''azioni disciplinari'' previste per chi non lo fa. Un modo per affrontare un malcontento comune e l'aumento dei casi di depressione, ha spiegato il primo cittadino, "mostrando un sentimento di calma e un'atmosfera amichevole".
Allo stesso tempo, però, chiede una "rigorosa osservanza" della politica del sorriso da parte di "tutti i dipartimenti, uffici, unità e sezioni" mentre servono il pubblico. Le risorse umane forniranno ulteriori dettagli, compreso il modo in cui il personale verrà monitorato, aggiunge. Ma Aguirre non è l'unico sindaco filippino che insiste sul fatto che i membri del governo locale debbano essere più allegri.
Kevin Anarna, recentemente eletto sindaco di Silang a sud di Manila, ha infatti detto ai suoi dipendenti di non aggrottare le sopracciglia, promettendo un nuovo stile di servizio. ''Innanzitutto, oggi quando si va in Municipio bisognerebbe vedere che tutti i dipendenti sorridono. E' vietato accigliarsi", ha detto Anarna in un discorso riportato da Abs-Cbn. Anarna ha anche disposto che i funzionari e i dipendenti del suo comune debbano indossare abiti di colore bianco evitando colori che possano essere associati a diverse fazioni politiche. E questo per garantire che tutti i membri del pubblico si sentano ugualmente i benvenuti. "Il bianco è il nostro colore, quindi non ci saranno pregiudizi", ha detto.