NELL'ULSS 8 RISPUNTA LA "TASSA SULL'HANDICAP"
Le famiglie dei disabili: "Intervenga la Regione"
| Mauro Favaro |
ASOLO/MONTEBELLUNA – Rispunta la “tassa sull'handicap”. Negli ultimi tempi le famiglie dei disabili che frequentano i centri diurni dell'Usl di Asolo si sono viste recapitare dalle cooperative che gestiscono le strutture la richiesta di pagare un contributo per il servizio di trasporto.
Non dovrebbe farlo la Regione? Si, ma a quanto sembra la quota messa sul piatto da Venezia è calata e non basta più. E l'Usl 8, che sino a qualche mese fa precisava di non essere nelle condizioni di quella di Treviso, da dove hanno chiesto alla Regione di aprire alla compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie, adesso si ritrova a gestire l'introduzione, di fatto, della “tassa sull'handicap”.
Con il Comitato famiglie per la disabilità che non l'ha presa bene e non ha alcuna intenzione di pagare e tacere. “La richiesta è impropria perché la spesa per i centri diurni, come riferito dall'assessore al Sociale, Remo Sernagiotto, è compresa nei Livelli essenziali di assistenza: comprendiamo le difficoltà dei gestori, ma non si devono rivolgere alle famiglie, casomai all'Usl o alla Regione – scrivono a chiare lettere Comitato, Consulta handicap, associazioni (Farcela, Amici per l'integrazione, La tribù, Il puzzle della vita e La margherita), Coordinamenti volontariato e i genitori degli utenti in una lettera inviata ai vertici delle cooperative e dell'azienda sanitaria – ed è improprio minacciare la riduzione dei servizi, visto che quelli essenziali non sono negoziabili, come è improprio minacciare ricadute occupazionali: le famiglie sono e saranno sempre dalla parte degli operatori”.
Allora, che fare? Lo suggeriscono gli stessi firmatari. “Le cooperative devono bussare ad altre porte e noi li sosterremo, perché non è più possibile pensare che di tutta la catena l'anello più debole, la famiglia, debba trovarsi a pagare – chiudono – ricordiamo che la quota pro capite che i Comuni dell'Usl 9 destinano al sociale è di 29 euro, mentre la nostra è di appena 22 euro: sarebbe bastata una visione più lungimirante per risolvere anche la questione della compartecipazione ai centri residenziali che oggi vergognosamente vede le nostre famiglie pagare 1.600 euro al mese, cifra doppia rispetto a quelle dell'Usl di Treviso”.