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19 novembre 2024

Treviso

Bambini muoiono annegati. Trevisani esultano

Ennesima tragedia sconvolge l'Italia. Mentre l'odio razzista si diffonde

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Bambini muoiono annegati. Trevisani esultano

TREVISO - Dieci persone sono morte oggi nel Canale di Sicilia. Un barcone su cui viaggiavano uomini, donne e bambini, si è rovesciato e l'incidente per alcuni è stato fatale. Tra le persone tratte in salvo ci sono oltre 30 bambini, più di 50 donne, di cui una incinta. Ci sono i familiari di chi, nel viaggio, ha perso la vita. Di chi è morto prima di partire: ucciso dalla guerra, dalla fame, dalla violenza.

Questa, è solo l'ennesima tragedia che negli ultimi mesi ha sconvolto l'Italia, l'Europa, il mondo: lo scorso 9 febbraio, a Lampedusa, 30 persone erano morte assiderate, e qualche giorno dopo, l'11 febbraio, avevano perso la vita in 200. Oggi, di nuovo morti. Un nuovo dramma per cui, in pronvia di Treviso, qualcuno…esulta.

 

"E' vaiiiii", gioisce Franca, di Colle Umberto, alla notizia delle 10 vittime dell'incidente. "Soloooo", si incupisce Brizi, di Codognè, d'accordo con Max che "la buona notizia sarebbe migliore" con "una bella raffica di mitra" per far fuori gli altri. Qualcuno, è più moderato: "Lo aggiungo alle cose che non mi interessano". La cosa che salta all'occhio è che, scorrendo i commenti alla notizia postata su Facebook, il razzismo e la xenofobia travalicano i limiti, riversandosi nella cattiveria più totale. E non sono una o due persone, ma centinaia. Migliaia.

Tralasciamo chi crede che i profughi "vengono qua a fare i mantenuti", "arrivano per rubarci il lavoro" "ai veneti viene tagliata la pensione per da da mangiare a questi", non sapendo che - in realtà - i migranti portano solo ricchezza. E chiediamoci perché, nel 2015, ci sia ancora qualcuno (molti, purtroppo) che, alla notizia di 200 morti ha il coraggio di scrivere "Ops come mi dispiace" (Federica, di Carbonera), "Ancora pochissimi sono", (Wally, di Crespano), di commentare assurdità "Possono starsene a casa loro" (Alessandro, di Treviso), di sfoggiare una disgustosa ironia "Era ora che la natura si mettesse dalla nostra parte (Enrico, di Mestre), e postare atroci sentenze infondate "200 in meno da mantenere" (Giulio, di Vittorio Veneto).

 

Perché c'è la falsa credenza che siamo noi italiani a mantenere i profughi? Pecrhé non si vuole guardare la realtà? Perché si ha ancora paura di chi ha la pelle più scura o più chiara della nostra? Perché si arriva ad augurare e festeggiare la morte di un uomo?

E perché le istituzioni, locali e regionali, non fanno nulla per combattere questo dilagare dell'odio e dell'intolleranza nel trevigiano e in tutto il Veneto? Un odio tanto stupido quando pericoloso, che sul web si diffonde con commenti, video, foto. "Rimettere in funzione le camere a gas, riaprire i campi di concentramento", si legge in un post che circola on line. Un post che, come tanti altri, spaventa. Fa rabbrividire.

 

In fondo, anche noi siamo stati profughi. E Papa Francesco ce lo ricorda ogni giorno, ribadendo che "Anche Gesù fu profugo, e accogliere i miranti è un dovere".

Io, aggiungerei, un diritto. Che va rivendicato.

 


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Stefania De Bastiani

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