Taxi, caos a Roma: scontri e cariche davanti sede Pd
| Isabella Loschi |
Tensione altissima a Roma alla protesta dei tassisti contro il rinvio dei divieti per abusivi e noleggiatori. In piazza anche gli ambulanti contro la Bolkestein (FOTO). Davanti alla sede del Pd e in via del Corso, davanti a Montecitorio, si sono registrati scontri e cariche. La polizia ha sgomberato i manifestanti che dopo le manganellate degli agenti hanno lanciato uova, bottiglie e risposto brandendo le aste delle bandiere. Almeno un manifestante è rimasto ferito durante i tafferugli e le cariche di alleggerimento. Ferito con una manganellata alla testa anche un passante, soccorso nell'immediato da giornalisti e fotografi e poi portato via da un'ambulanza.
Da fischietti e trombette alle bombe carta: i manifestanti ne hanno fatto esplodere in successione due davanti alla Camera. Il botto della seconda è stato molto forte e ha anche sollevato una colonna di fumo molto denso. In frantumi una vetrata di un edificio a piazza Montecitorio .
Bloccata Porta Pia: mentre al ministero dei Trasporti c'è l'incontro tra i rappresentanti dei tassisti e il ministro Graziano Delrio, un centinaio di loro ha bloccato le strade. Numerosi i cori contro il governo e contro la riforma. A monitorare la situazione le forze dell'ordine in tenuta anti sommossa.
In mattinata il ministro, in una nota, ha avvertito: "Si lavora insieme se non ci sono violenza e minacce". Nei pressi della sede del Pd, in via di Sant'Andrea delle Fratte, c'è stato anche un secondo intervento delle forze dell’ordine, "intervenute per spostare un gruppo di manifestanti che avevano attuato un nuovo blocco con lancio di oggetti", sottolinea la Questura di Roma. Poi la manifestazione è terminata: ambulanti e tassisti si dirigono verso via del Corso per raggiungere gli altri dimostranti davanti a Montecitorio. Secondo un rappresentante dei manifestanti, una delegazione sarà ricevuta dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
Intanto la Questura ha fatto sapere che la polizia ha "dovuto reagire ad un attacco premeditato da parte di un gruppo di facinorosi che, tra i manifestanti, hanno effettuato un lancio di oggetti. Il tentativo è stato respinto da un calibrato intervento dei reparti impiegati". Anche via del Corso è bloccata, da Piazza Venezia a Largo Chigi. I tassisti, pronti a dare battaglia se dall'incontro con il governo non uscirà una fumata bianca, sono arrivati da tutta Italia: tra bus turistici fermi e stranieri increduli, la rivolta dei taxi sta paralizzando quasi tutto il centro della città. Cori e slogan contro l'esecutivo reo di non aver fatto nulla "contro i colossi come Uber". Nel mezzo di Largo Chigi, invaso da fischietti e cartelli, esplosi anche petardi. I rappresentanti delle categorie degli ambulanti si sono dati invece appuntamento questa mattina davanti a Montecitorio. In circa 300 fanno pressing sui deputati che oggi, nell'ambito dell'esame del decreto Milleproroghe, dovranno votare la norma (già approvata dal Senato) che sposta al 31 dicembre 2018 la scadenza delle concessioni del commercio ambulante.
Le 28 Associazioni spontanee dei commercianti ambulanti si sono intanto dissociati dalle dure contestazioni avvenute questa mattina davanti alla sede del Pd. "Ciò che è accaduto stamattina non appartiene al nostro modo di fare e alla nostra coscienza civica - spiegano in una nota - Siamo dispiaciuti per i fatti accaduti e ci dissociamo dalle intemperanze di alcuni manifestanti, perché mai come in questo momento occorre manifestare in modo fermo, ma pacifico, senza alzare i toni della protesta in modo disordinato ed aggressivo. Continueremo a lottare fino a che non sarà esclusa dalla Bolkestein la nostra categoria, ma quello che è successo stamani è qualcosa che va oltre e non ci appartiene".