La fondazione Fenderl salva il suo patrimonio
L'Ipab diventerà soggetto privato, evitando la fusione col Cesana e l'incameramento dei beni da parte della Regione
VITTORIO VENETO - La Fondazione Fenderl salva il proprio patrimonio e rimane autonoma. Lo ha stabilito all’unanimità il consiglio di amministrazione, che ha scelto di intraprendere la via per diventare soggetto privato: uno “stratagemma” attraverso cui la Fondazione evita l’incorporazione da parte del Cesana Malanotti.
“Il patrimonio rimane della Fenderl - ha confermato questa mattina il presidente della fondazione, Giancarlo Scottà – Inizieremo a fare tutte le operazioni del caso, per il cambio che ci porterà ad essere soggetto privato”.
La fondazione Fenderl ad oggi è l’unica Ipab vittoriese insieme al Cesana. Il problema, però, è che la proposta di legge regionale, ferma da anni, prevede che entro 12 mesi dall’entrata in vigore la Fenderl possa diventare o un soggetto privato, oppure un’azienda pubblica di servizi alla persona (Apsp).
Il rischio, in questa seconda ipotesi, è che il patrimonio da 1,2 milioni di euro finisca nelle casse della Regione. Privatizzandosi, invece, la fondazione evita sia l’incameramento dei propri beni, sia la necessità di fondersi con il Cesana Malanotti. “Diventiamo soggetto privato senza aspettare che la Regione trasformi le Ipab” ha chiarito Scottà.
Il Cesana aveva annunciato di voler intraprendere le vie legali per arrivare alla fusione: un consiglio comunale straordinario aveva chiesto all’istituto di via Carbonera di “abbassare i toni” e di tralasciare le vie giudiziarie.