Castelfranco/Montebelluna – Se presta servizio in ospedale, conforta gli ammalati ed è pronto per le estreme unzioni nel cuore della notte il prete deve essere pagato come un infermiere.

Attualmente i religiosi negli ospedali di Castelfranco e Montebelluna prestano servizio su una convenzione economica con la Curia.

Ma ora le diocesi e la Regione hanno messo a punto un nuovo protocollo d’intesa che prevede appunto la contrattualizzazione dei sacerdoti: avranno un contratto di lavoro come quello degli infermieri. Nessun problema farlo accadere: l’Usl 8 ha diffuso una nota per farlo sapere.

«L’Usl 8 –comunicano dall’azienda - rende noto che il servizio religioso e spirituale nei presidi ospedalieri di Castelfranco Veneto e Montebelluna è presente e funziona regolarmente. Si tratta di un servizio molto apprezzato da pazienti e familiari. Il servizio viene curato puntualmente dai cappellani ospedalieri con una pastorale attenta e sensibile».

«Il servizio è regolato grazie ad una specifica convenzione economica stipulata tra Usl 8 e Curia – aggiungono -. La convenzione opera da molti anni. Alla luce del recente protocollo d’intesa tra la Regione e le Diocesi venete - che obbliga Usl, Aziende ospedaliere e tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private accreditate a contrattualizzare i sacerdoti (diocesani e religiosi) con lo stesso contratto degli infermieri - l’Usl 8 è in attesa di ulteriori specificazioni ed in ogni caso non avrà alcun problema a trasformare la convenzione in una forma di contrattualizzazione, qualora venga richiesto». MC