“Basta diffondere immagini intime per vendetta”: da Montebelluna la raccolta firme lanciata da Silvia
Il consiglio comunale a Montebelluna ordine del giorno per sostenere la nuova legge sul revenge porn
| Matteo Ceron |
MONTEBELLUNA – Sfiora quota centomila firme la petizione online lanciata dalla montebellunese Silvia Semenzin sul revenge porn. Ora anche il consiglio comunale di Montebelluna dovrebbe sposare la sua causa, attivandosi per sostenere l’introduzione di una legge specifica che punisca questo tipo di reato.
La capogruppo di Forza Italia Lucrezia Favaro ha presentato una proposta di ordine del giorno in consiglio comunale per impegnare l’amministrazione comunale di Montebelluna a sensibilizzare sulla tematica allo scopo i far conoscere il fenomeno, con l’obiettivo di arrivare alla nuova legge.
“ll revenge porn è la pratica, sempre più diffusa nella rete, che consiste nella pubblicazione – o nella minaccia di pubblicazione, anche a scopo di estorsione – di foto o video intimi senza il consenso della persona interessata, spesso in risposta alla chiusura di una relazione – viene spiegato nella petizione su Change.org -. Un fenomeno umiliante e lesivo della dignità, che può condizionare la vita delle vittime anche nella ricerca di un impiego e nei rapporti sociali, ma non solo”.
La raccolta firme online lanciata da Silvia Semenzin con Insieme In Rete, i Sentinelli e Bossi punta ad equiparare l’Italia ad altri paesi. “Il revenge porn è riconosciuto come reato in Germania, Israele e Regno Unito, e in trentaquattro Stati degli Usa – continua -. In Italia, invece, non esiste alcuna legge specifica sul revenge porn. L’unica possibilità riconosciuta alle vittime è fare riferimento alla normativa sui reati di diffamazione, estorsione, violazione della privacy e trattamento scorretto dei dati personali, che non recepisce, però, la gravità e la peculiarità del fenomeno. Per questo chiediamo anche nel nostro Paese l’introduzione di una legge ad hoc”.
(Nell’immagine Silvia Semenzin)