Il Palio reclama uno spazio tutto suo
Il presidente Nicola Palumbo, dopo il successo senza precedenti di quest’edizione, chiede uno spazio fisso per l’evento
MONTEBELLUNA – La richiesta/proposta di Nicola Palumbo, presidente dell’ente Palio del Vecchio Mercato di certo aprirà una importante discussione in città vista la rilevanza dell’evento che coinvolge oramai quasi tutti a Montebelluna. “Crescere significa pensare da subito ad una sede fissa – ha affermato Palumbo -, perché la mole di lavoro legata alle strutture ha raggiunto livelli di insostenibilità”.
“Se la nostra comunità vuole crescere, noi ci siamo – ha poi aggiunto -. Altrimenti, lo dico senza provocazione, quella di quest’anno sarà stata l’edizione apice di un evento condannato al declino”. Ma quale sede per un nuovo spazio? È presto detto. Già l’ingegnere Giovanni Battista dall'Armi, il “papà” di Montebelluna, ci aveva pensato nella seconda metà dell’Ottocento: una seconda Loggia oltre a quella attuale dei Grani.
Dall’Armi aveva infatti, ipotizzato nel suo progetto, tra l’altro esposto in biblioteca, una seconda costruzione tra le piazze Sedese e Negrelli, mai realizzata, che ora potrebbe essere la risposta alle necessità del Palio. Ma oltre a chiedere una sede stabile per l’evento il presidente Palumbo si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa.
“È stato un Palio strepitoso, sarebbe impossibile definire razionalmente lo tsunami di affetto e allegria che ha invaso la nostra città – afferma Palumbo -. Ora siamo indiscutibilmente ad un bivio… : crescere o morire. Crescere significa collaborare tra soggetti del centro città. Significa evitare di scrivere “bagno fuori uso” fuori dalle toilette con il bar aperto. Come dire “l’utenza e i consumi del Palio ci fanno piacere, gli effetti collaterali teneteveli”. Crescere significa non dire al Palio “mi togli i parcheggi!” se poi il tuo locale scoppia di clienti ogni sera”.