VALDOBBIADENE – L’ipotesi di realizzare un nuovo ponte di Vidor resta tale in mancanza di atti concreti che portino per la sua realizzazione, ora l’Associazione Nuovo Ponte di Vidor chiede che la Regione dia un segnale positivo per la progettazione e costruzione dell’opera. “È chiaro che tutte le istituzioni devono essere coinvolte per dare il via al più presto a progettazione e costruzione dell'opera. È però altrettanto chiaro che in primis la Regione deve dare un segnale positivo, deve cioè dimostrare la sua volontà politica per la realizzazione del nuovo ponte di Vidor. Comuni, Provincia di Treviso, Confartigianato, Assindustria, Camera di Commercio, Sindacati, Associazioni di cittadini e Cittadini si sono espressi da tempo”.

L’Associazione considera poi: “Al di là di proclami e dichiarazioni del Presidente della Regione, però, le istituzioni Regionali, dopo il 2015, non hanno più realizzato atti concreti per dimostrare una volontà reale di procedere. Nel Piano Regionale Trasporti, deliberato il 23 settembre 2019, gli obiettivi e le azioni descritte sono in linea con la necessità di costruire il Nuovo Ponte di Vidor. Allora, come hanno chiesto i Consigli Comunali, la Regione Veneto inserisca nella sua pianificazione quest'opera e si adoperi, anche mettendo insieme i diversi attori della vita politica ed economica del nostro territorio, per procedere immediatamente con la progettazione definitiva, continuando a chiedere al Ministero delle Infrastrutture, in modo esplicito, di finanziare la costruzione dell'opera”. Sull'attuale ponte di Vidor già nel 2011 era stato stimato il passaggio di circa 23mila veicoli al giorno, ora certo aumentato, per questo l’Associazione lanca un appello: “Nei nostri comuni vediamo ogni giorno come opere con un avanzato livello di progettazione ottengono più facilmente i finanziamenti richiesti, questo per dimostrare che l'opera è davvero importante per la comunità che richiede quel finanziamento. Un appello dunque ai nostri rappresentanti in Regione affinché trovino unità d'intenti e uniti operino per ottenere quanto dal territorio si chiede da tempo a gran voce”.