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24 dicembre 2024

Castelfranco

Coronavirus: il decalogo su come vivere l’isolamento in casa

Il professore Pauletto ci consiglia come vivere la reclusione forzata da pandemia

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Coronavirus: il decalogo su come vivere l’isolamento in casa

CASTELFRANCO – Il professore e psicologo Daniele Pauletto di Castelfranco Veneto stila il decalogo per la vita in “trincea”. Tutto su come comportarsi e quali stili di vita adottare durante la pandemia da Coronavirus. Un interessante contributo dove non mancano indicazioni inedite e suggerimenti preziosi su come superare questo periodo di reclusione domestica che il professore ha deciso di condividere con OggiTreviso e i suoi lettori che certo sapranno farne tesoro.

 

“Secondo i ricercatori (Dipartimento di psicologia medica dell’università britannica King’s College di Londra pubblicato su The Lancet) è possibile rendere i periodi di isolamento "più tollerabili" seguendo una serie di accorgimenti – spiega il noto docente castellano che ha una laurea anche in psicologia -. Gli stressor, ossia di quegli stimoli esterni che sono fonte di stress, sono: la durata della quarantena, la paura di essersi contagiati (e anche quella di poter contagiare gli altri, in particolare i famigliari), la noia, la frustrazione e l’essere privi di beni necessari. Da tali ricerche si possono tranne alcuni di regole, ecco un possibile decalogo”.

 

“Limitare la visione/ascolto di notizie e notiziari (ansia/ossessione da informazione). Le fonti ufficiali di Informazione governativa devono spiegare con chiarezza che cosa sta succedendo, garantendo una comunicazione istituzionale trasparente e rinforzando il senso di altruismo nella cittadinanza – naturalmente OggiTreviso resta tra le letture consigliate -. È necessario però non travolgere le persone, soprattutto se anziane e bambini come evidenziano i Centers for disease control and prevention statunitensi, con le notizie angoscianti, ma comunicare le buone notizie, per esempio i casi di persone guarite. Evitare la ricerca compulsiva delle informazioni, non diffondere notizie inaffidabili”. Il professor Pauletto quindi prosegue: “Mantenere inalterato il ritmo sonno-veglia. Veglie troppo lunghe con nottate in tv o su altri schermi non fanno bene, così come dormire troppo, magari tutta la mattina. Nella popolazioni analizzate dopo giorni di quarantena, gli studi riportano in generale sintomi psicologici come disturbi emotivi, depressione, stress, disturbi dell’umore, irritabilità, insonnia e segnali di stress post-traumatico, con l’alternarsi di ansia e noia, di angoscia e tedio. Per tali motivi viene consigliata un'assistenza telefonica di supporto anche psicologico alle persone – ma anche -. Mantenere ordine scansione giorni conservando impegni (es. tutti i giorni non sono uguali): lunedì, martedì... fare "come se" non fosse cambiato nulla”.

 

Mantenere cura della propria persona (es. vestiti, barba, capelli, sempre curati e in ordine non dire/pensare tanto non mi vede nessuno) non lasciarsi andare, non trascurarsi – sempre in ordine alla propria persona -. Attenzione alla alimentazione: altro elemento molto importante, che ha un impatto significativo sulla dimensione psicologica dei cittadini, è quello di garantire con facilità l’accesso a beni primari, come quelli alimentari, frequente inoltre abuso di cibo spesso usato come ansiolitico o anti-noia. Il rischio in tale fase di semi-isolamento è quello di far attenzione più alla quantità del cibo, che alla qualità. Può essere utile mangiare più lentamente ed assaporare di più il gusto dei cibi, mangiando a piccole dosi, associandola anche a un po’ di attività fisica in casa”. Il decalogo prosegue: “Mantenere i contatti sociali e risentire vecchie amicizie. Telefonare, parlare con i vicini e non, confortare – regola ulteriore -. Mantenere attività fisica (piccoli esercizi). Il rischio in questo periodo di semi-isolamento è quello di badare più alla quantità del cibo, che alla qualità. Questo contesto può essere utile per rigustare il piacere del cibo, mangiando lentamente e a piccole dosi, associandola anche a un po’ di attività fisica in casa – Consigliato anche -. Createvi dei momenti spazi privati da soli per meditare e riflettere. Momenti di solitudine e silenzio”.

 

Quindi le ultime regole del decalogo stilato dal professor Pauletto: “Riprendere hobby e fare progetti e fissarsi obiettivi. In questo periodo di semi-isolamento serve organizzazione il proprio tempo, non solo alle proprie passioni personali e alle proprie capacità ma programmare anche progetti e fissarsi delle scadenze – ultimo ma non per importanza -. Più umorismo e ironia per combattere l’accidia. La medievale accidia è un concetto che deriva da a-kedòs (noncuranza, negligenza) Era frequente fra i monaci in convento. L’accidia appare qualcosa di persino peggiore della noia, gravata com’è da un’atmosfera di viltà morale e dalla susseguente colpevolizzazione”.

 



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Ingrid Feltrin Jefwa

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