Zona arancione per tre Regioni, da oggi nuova mappa colori
Sardegna, Sicilia e Valle d'Aosta in zona arancione, nessuna Regione in zona rossa, le altre in zona gialla. Coprifuoco e parametri per restrizioni anti Covid al centro del confronto politico
ITALIA - Nuova mappa di colori per l'Italia da oggi lunedì 10 maggio con regole e misure differenziate per spostamenti, bar e ristoranti. La mappa vede quasi tutte le Regioni in zona gialla, in zona arancione si trovano Sardegna, Sicilia e Valle d'Aosta mentre nessuna Regione è in zona rossa. Entrano infatti in vigore oggi le nuove ordinanze per contenere la diffusione del coronavirus firmate dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia del 7 maggio. La prima ordinanza classifica in area arancione la Val d'Aosta, la seconda rinnova la zona arancione per la Sicilia e la terza porta in zona gialla Basilicata, Calabria e Puglia. Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree in base ai livelli di rischio a partire da oggi è la seguente: in zona rossa nessuna Regione e Provincia autonoma, in zona arancione Valle d’Aosta, Sicilia e Sardegna, in zona gialla il resto del Paese. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 in tutte le Regioni, a prescindere dal colore.
RSA - Il ministro Speranza ha firmato anche l’ordinanza, valida fino al 30 luglio 2021, che consente le visite in piena sicurezza in tutte le Rsa e permette la visita di familiari e visitatori in tutte le strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie nel rispetto delle indicazioni formulate nel documento 'Modalità di accesso/uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale', elaborato con Regioni e Comitato tecnico scientifico. Uno dei punti salienti è il Green Pass: i familiari e i visitatori, al momento dell'accesso, dovranno esibire esclusivamente agli incaricati delle verifiche (nel rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali) le 'certificazioni verdi Covid-19', previste dal decreto legge del 22 aprile.
COPRIFUOCO - Il confronto politico si concentra sul coprifuoco e altre riaperture. Lo spostamento del coprifuoco dalle 22, nell'Italia quasi tutta in zona gialla, potrebbe avvenire nel giro di "7-10-15 giorni" ha detto Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, a Domenica In. "Probabilmente nelle prossime settimane anche il coprifuoco potrebbe essere spostato in avanti: non è una mia decisione, deve esserci una valutazione scientifica. I numeri potrebbero consentirlo tra 7-10-15 giorni, quando è stata varata la norma ci trovavamo nel pieno della terza ondata", ha ricordato Sileri. Sulle riaperture nel settore del wedding e dello sport è intervenuta la ministra per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini. "Moltissimi futuri sposi e operatori del wedding mi hanno scritto e io li rassicuro: il governo ci sta lavorando e sulla base dell'andamento dei contagi presto daremo una data per la ripresa perché i matrimoni hanno bisogno di una programmazione. E lo stesso vale per lo sport - ha detto Gelmini - Già in settimana ci saranno cabine di regia con il Cts per dare date a questi settori". "C'è l'emergenza sanitaria - ha aggiunto - ma anche quella economica e presto arriverà il decreto Sostegni 2 con 40 miliardi a supporto delle categorie colpite".
RT - Le Regioni intanto chiedono di rivedere i parametri per decidere misure e restrizioni anti Covid. ''La prima cosa che deve essere superata oggi credo sia l'indice Rt, quando c'è una incidenza bassa il rischio è che pochi contagi in più facciano schizzare l'Rt - ha sottolineato il presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga - C'è un tavolo tecnico che sta lavorando per rivedere i parametri e confido in quel lavoro. Secondo me un indice da tenere in considerazione è l'Rt ospedaliero, un indicatore che può dare un segnale reale e non una visione distorta. I parametri vanno adeguati alla situazione contingente del Paese''. ''Superare l'Rt? Come comitato tecnico scientifico noi su questo ci siamo comunque già espressi il mese scorso - ha detto in un'intervista all'Adnkronos Fabio Ciciliano, segretario nel primo Cts e ora membro del Comitato tecnico scientifico varato dal governo Draghi in rappresentanza del Dipartimento della Protezione civile - Abbiamo suggerito di calcolare l'Rt sui ricoveri nei reparti di degenza Covid e nelle terapie intensive per due ordini di motivi: primo perché in questa maniera i dati sarebbero più recenti e raccolti più rapidamente e secondo perché così si potrebbe valutare l'impatto della pandemia sui sistemi sanitari regionali, risentendo meno delle fluttuazioni determinate dal numero dei tamponi positivi''. ''L'indice Rt calcolato con questa modalità acquisirebbe maggiore significato con l'incremento del numero dei cittadini vaccinati e avremmo quindi la contemporanea registrazione dei casi gravi - ha spiegato Ciciliano - In questo momento quello che ci interessa non sono tanto i numeri dei contagi, che ovviamente sono importanti, ma in una proiezione estiva l'obiettivo è che le terapie intensive e i reparti Covid si svuotino per restare stabilmente sotto la soglia critica''.