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03 novembre 2024

Esteri

Tunisia, la voce della rivoluzione dei gelsomini: 'c'è paura, andiamo verso governo autoritario'

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Tunisia, la voce della rivoluzione dei gelsomini: 'c'è paura, andiamo verso governo autoritario'

TUNISIA - In Tunisia "oggi c'è grande paura" perché "ci stiamo dirigendo verso un governo autoritario". Parola di Zied El Heni, il più famoso blogger del Paese che per primo coniò l'espressione 'Rivoluzione dei Gelsomini', la rivolta che diede il via alla cosiddetta Primavera Araba, e che in un'intervista ad Aki-Adnkronos International commenta la crisi politica che si è aperta con la decisione del presidente Kais Saied di sospendere i lavori del Parlamento, revocare l'immunità dei deputati ed imporre le dimissioni al premier Hichem Mechichi.

 

"Saied ha approfittato del malcontento popolare contro l'intera classe politica, con il partito islamista Ennahda in testa, per compiere un colpo di Stato sotto copertura costituzionale, violando di fatto la Costituzione", dichiara El Heni, riferendosi all'annunciato ricorso del presidente all'articolo 80 della Costituzione. Ma al contrario di quanto stabilito da quest'articolo, che impone al presidente "in caso di pericolo imminente che minacci l'integrità nazionale" di consultarsi con il capo del governo ed il Presidente del Parlamento, Saied "non ha consultato nessuno, ha congelato i lavori del Parlamento e sciolto il governo. Inoltre, ha deciso di assumere tutti i poteri esecutivi, promulgare decreti legge e si è proclamato capo dell'ufficio della procura generale. Quindi ha preso in mano i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario", sottolinea il blogger, secondo cui "la situazione non può che peggiorare".

 

Per El Heni, la Tunisia ha davanti a sé due sfide principali. La prima, spiega, è una pandemia che "provoca decine di morti ogni giorni". La seconda è di natura socio-economica e rimarca come "decine di migliaia di giovani vogliano solo prendere i 'pescherecci della morte' e fuggire dal Paese in cerca di un futuro migliore dall'altra parte del Mediterraneo".

 

"Con la Rivoluzione dei gelsomini del 2011, abbiamo aspirato a rompere definitivamente con la cultura dittatoriale terzomondista e a classificarci tra le Nazioni libere, dove i governanti salgono al potere attraverso le urne e sempre attraverso le urne lo lasciano se le persone non sono soddisfatte del loro operato - aggiunge - Purtroppo con Kais Saied abbiamo fatto passi indietro e si insedia una dittatura tra gli applausi di un popolo nuovo alla democrazia".

 



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Roberto Silvestrin

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