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28 novembre 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

FATEMI VEDERE I MIEI FIGLI

L’appello di un padre “disperato”. Da un mese e mezzo non vede i bambini. Per un veto “religioso”

| Elisa Giraud |

| Elisa Giraud |

CISON DI VALMARINO – E’ difficile condensare nelle poche righe di un articolo una storia di vita per cui non basterebbe nemmeno un libro. Attenendosi ai canoni della cronaca, si potrebbe scrivere: Tiziano Q., 42 anni, residente a Cison di Valmarino, separato da due anni, padre di due gemelli di 7 anni, da circa un mese e mezzo non vede i suoi figli che per disposizione del Giudice avrebbe diritto di vedere due volte a settimana il martedì ed il giovedì dalle 18 alle 21 e tenerli con sé il fine settimana.

Prima di rispondere alla domanda ‘perché?’, che implica una risposta articolata oltre che delicata, si potrebbero aggiungere alcuni dettagli alla pura cronaca, ad esempio che Tiziano è un ex Testimone di Geova, ex perché separato con addebito di colpa e con una nuova compagna è stato espulso dall’organizzazione. E si potrebbe anche dire che pure la ex moglie è Testimone di Geova, credente e praticante. Lei non è stata espulsa anche se sta comunque ‘scontando’ un percorso di redenzione. Di conseguenza anche i due gemelli sono Testimoni di Geova.

Il fattore religione in questo caso non è secondario perché, spiega Tiziano, «le regole dispongono che non si possono avere contatti con membri espulsi dall’organizzazione, nemmeno se parenti stretti, se non in caso di permessi speciali, per visite in caso di malattie gravi ad esempio». Secondo Tiziano «i bambini sono condizionati dall’ambiente in cui vivono e per questo sembrano essersi allontanati da me, sembrano volersi tenere a distanza, sembrano fin impauriti da me, tanto che le ultime volte che andavo a prenderli si nascondevano dietro la mamma o non volevano scendere dalla macchina». A quanto pare non ci sono dietro episodi di violenza o abusi.

Tiziano ha provato a parlare con loro, ma non è riuscito a capire cosa li turba, teme che siano strumentalizzati, anche perché «succedeva spesso che la domenica sera, quando dovevo riaccompagnarli dalla mamma – dice – insistessero per rimanere con me». E ora non riesce a darsi pace di questo repentino allontanamento. «Tra poco dovrò essere operato di tumore all’alluce – aggiunge – Come farò quando non potrò muovermi e l’unico modo per vederli sarà che vengano loro da me?». Ha denunciato il fatto ai Carabinieri che però «non possono fare nulla se sono i bambini a non voler venire» spiega Tiziano, ha chiesto aiuto al suo avvocato, si è rivolto al Consultorio famigliare, all’associazione dei Padri Separati di Pordenone e ora scriverà al Tribunale per i Minori.

Intanto prova ad affidare la sua storia anche ai media. Una storia personale raccontata sottovoce rispetto a quelle che si leggono ultimamente, nelle quali finisce sempre in tragedia. Perché non provare allora a risolvere questo dramma interiore prima che il dolore porti a colpi di testa?

 


| modificato il:

Elisa Giraud

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