Ciclabile tra Sant'Angelo e Quinto, la Fiab Treviso: "Un percorso lungo la recinzione dell'aeroporto non è attrattivo"
"Il percorso ricade in una zona di interesse naturalistico, meglio investire le risorse per la sicurezza di altre ciclopedonali"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Le risorse per la ciclopedonale “Da Borgo a Borgo”, che prevede la realizzazione del collegamento tra la località Sant’Angelo, a Treviso, con Quinto di Treviso, come possibile raccordo con l'esistente percorso Treviso Ostiglia, vengano utilizzate per mettere in sicurezza altre ciclabili, dato che quel raccordo esiste già”.
Questa la posizione della Fiab amici della bicicletta di Treviso sul progetto finanziato dalla regione che spiega: “La ciclabile viene presentata come collegamento tra la zona di Sant'Angelo e la ciclovia Treviso Ostiglia. Ma in realtà esiste già un raccordo. Si tratta del ponticello ciclopedonale tra via Sant'Angelo e via Noalese, che agevolmente attraverso via Boiago porta appunto sul percorso Treviso Ostiglia, e via Plinio il Vecchio, che attraverso via Ottavi e via Benzi porta direttamente all'inizio della Treviso-Ostiglia. Inoltre il percorso ricadrebbe in una zona di interesse naturalistico, e andrebbe ad incidere con intervento notevolmente impattante, a causa del vincolo sulla distanza dalla recinzione dell'aeroporto di 7.5 metri, su un attuale biotopo, zona di nidificazione, oltre che delle consuete specie che si trovano in altri punti dell'asta fluviale”.
“Sarebbe opportuno quindi salvaguardare il più possibile questo luogo con interventi ad impatto quasi zero, ed anzi andrebbe valorizzato il biotopo con le dovute accortezze in quanto ricchezza ecologica per la comunità. Esiste già un tratto di percorso ciclopedonale sulla sponda opposta del fiume che andrebbe eventualmente raccordato per dargli maggiore continuità”, sostiene la Federazione italiana ambiente e bicicletta di Treviso.
“A nostro avviso un percorso ciclopedonale lungo la recinzione dell'aeroporto non costituisce un'attrattiva cicloturistica, a causa degli alti livelli di rumore dovuti ai frequenti decolli ed atterraggi, presenza di inquinanti, e pericolo percepito a causa del passaggio ad altezza d'uomo degli aeromobili in fase di atterraggio e decollo”. Più che realizzare questo collegamento per la Fiab sarebbe più utile investire le risorse economiche per la “regolarizzazione del percorso esistente, che risulta comunque già frequentato da persone a piedi e anche in bicicletta, tra via Mure e via Nogarè con interventi dolci, per la costituzione di un sentiero naturalistico con adeguata tabellatura ed eventuali aree di sosta, non andando quindi a necessitare di ciclabile a sbalzo sul Sile, intervento altamente costoso e distruttivo”.
“Dove non sia possibile la modifica del progetto, chiediamo comunque la riduzione della larghezza della pista a 2 metri, la riduzione del numero di aree di sosta, la riduzione della distanza dalla recinzione dell'aeroporto a 5metri come previsto dall'attuale legislazione e che il periodo di esecuzione dei lavori non vada a coincidere con il periodo di nidificazione delle specie”. Infine “la messa in sicurezza del tratto costituito da via Sant'Angelo e strada Canizzano, in modo da favorire la mobilità ciclistica negli spostamenti quotidiani dei residenti”.
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