"Istituiamo anche a Treviso la Giornata delle vittime civili delle guerre"
Oggi, il 78° anniversario del bombardamento di Treviso che il 7 aprile del 1944 provocò circa 1.600 vittime fra i civili
| Isabella Loschi |
TREVISO - Nel giorno del 78° anniversario del bombardamento della città di Treviso che il 7 aprile del 1944 provocò circa 1.600 vittime fra i civili, i consiglieri comunali presentano una mozione bipartisan per istituire l’1 febbraio la “Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo”.
La proposta supportata dai consiglieri comunali di maggioranza Davide Acampora e opposizione Nicolò Rocco, su iniziativa dell’associazione nazionale vittime civili di guerra sta interessando tutte le amministrazioni comunali, nasce anche in seguito all’attuale drammatica situazione della guerra in Ucraina. “Nessuno fino a qualche settimana fa avrebbe mai immaginato quanto questo ordine del giorno che abbiamo presentato al consiglio comunale potesse essere così attuale e potesse toccarci così nel profondo - dichiara il consigliere Acampora - La tragedia della guerra che noi italiani, noi trevigiani, abbiamo vissuto 80 anni fa pagando un prezzo altissimo in vittime civili e distruzione è riapparsa d'un tratto come un incubo alle porte dell'Europa; un incubo che pensavamo non potesse mai più ripresentarsi così vicino e che, purtroppo, ha messo a nudo l'incapacità dell'uomo a non imparare mai dalle lezioni del passato”.
A sottoscrivere la proposta anche il consigliere Nicolò Rocco: “Pensavamo, almeno in Europa, che i tragici errori dell'uomo potessero non ripetersi. Le bombe in Ucraina e, ancora di più, le atrocità di Bucha ci ricordano che ci vuole molta fatica per costruire la pace, che sulla carta nessuno vuole la guerra ma basta poco per mettere gli uomini gli uni contro gli altri. Per questo anche un piccolo gesto come questa mozione, vuole essere un segnale che ci porti a riflettere su cosa possiamo fare noi per dire basta ai conflitti".
Il presidente provinciale dell’associazione Dino Daniotti auspica che la proposta venga accolta: “Noi vittime civili di guerra, che abbiamo vissuto sulla nostra pelle e nella nostra vita le devastazioni e i drammi che ogni conflitto porta con sé, sappiamo bene che l’unica strada da seguire per evitare che altri soffrano gli stessi intensi dolori è quella della pace e della promozione di una cultura che aiuti la comprensione reciproca”.