Controsoffitto crollato all’Einaudi-Scarpa di Montebelluna: “Un tubo rotto all’origine del crollo”
Il preside Massimo Ballon illustra l’esito del sopraluogo di vigili del fuoco e tecnici
MONTEBELLUNA – Un tubo rotto ha versato acqua nella scuola per ben dieci ore, impregnando i controsoffitti e mettendo a serio rischio anche l’impianto elettrico. Questo, in sintesi, è quanto accaduto nella notte all’Istituto superiore Einaudi Scarpa di Montebelluna dove questa mattina la signora che gestisce il bar della scuola, nell’atrio, ha trovato un bel disastro ed ha subito allertato il preside.
“Io ho lascito la scuola ieri intorno alle 19 e non c’era alcun problema ma verso le 23 mi ha contattato un'amministrativa che lavora da remoto, per informarmi che stranamente il computer le si era spento e non riusciva a collegarsi alla scuola - spiega il preside Massimo Ballon -. Ripromettendomi di verificare all’indomani, vista l’ora tarda, non mi sono allarmato: chi avrebbe potuto immaginare cosa stava succedendo”.
L’acqua, infatti, pur non avendo creato danni all’impianto elettrico ha fatto saltare la linea delle luci e forse per questo nella notte c’è stata un’avvisaglia del problema. Il preside ha subito interpellato i vigili del fuoco che dopo aver fatto le verifiche del caso hanno confermato il sospetto che a causare il crollo del controsoffitto fosse stata una copiosa perdita d’acqua. La Provincia allertata ha quindi inviato idraulici ed elettricisti, per far fronte al problema.
“Il flessibile che ha ceduto, come pure altre tubature visionate nell’ispezione, presenta evidenti segni di ruggine – conclude il preside -. Sarebbe quanto mai auspicabile un intervento di manutenzione straordinaria per risanare l’intero impianto, che evidentemente dopo decenni, comincia a dare segni di cedimento. Ad ogni modo alla luce di quanto accaduto l’importante è che nessuno si sia fatto male e che il danno non abbiamo compromesso le attività dell’istituto”.
Già, come non dare ragione al preside, tutto è accaduto nel cuore della notte quando la struttura era provvidenzialmente vuota. Perciò al mattino, dopo l’amara scoperta, gli studenti hanno perso solo quindici minuti di lezione e una volta transennate le aree interessate, le lezioni sono potute iniziare. Probabilmente per i ragazzi è stato un piacevole diversivo e quando i docenti hanno comunicato che l’edificio era agibili, qualcuno ha anche azzardato “ma prof abbiamo paura, meglio stare fuori”: beata gioventù, cosa non si fa per perdere qualche ora di lezione!
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