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17 luglio 2024

Vittorio Veneto

“Vorrei essere autonomo, ma a Vittorio Veneto è impossibile”, Filippo Arnaudo racconta

Il ragazzo, in sedia a rotelle, spiega che in città sono numerose le barriere architettoniche e i servizi non garantiti

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Filippo Arnaudo

VITTORIO VENETO - Non può prendere il treno da solo, salire sugli autobus. Non può andare in posta, e nemmeno in biblioteca. Filippo Arnaudo, 23enne di Vittorio Veneto, è rammaricato per la situazione della sua città, in fatto di barriere architettoniche e servizi per i disabili. Il ragazzo è in sedia a rotelle, e fin da piccolo ha cercato di essere il più possibile autonomo. E potrebbe esserlo, in molte città, ma non a Vittorio Veneto, dove spesso non può nemmeno salire su un mezzo pubblico.

Non posso andare da solo a prendere il treno - racconta Filippo - come potrei fare a Conegliano, a Treviso, e in tutte le città di una certa dimensione. Trenitalia offre un servizio di assistenza per i disabili, che può essere richiesto chiamando un numero verde. Io ho cercato di averlo, ma mi hanno risposto che a Vittorio Veneto non viene garantito perché ci sono poche richieste. Anche prendere un bus per me è diventato difficile: le rampe dei mezzi sono spesso rotte, il sindaco mi ha detto che insieme a MOM avrebbe risolto, ma l’altro giorno, all’uscita dell’ospedale, non ho potuto prendere il bus perché la rampa non funzionava. E questo capita da molto tempo”.

Filippo non può andare a Conegliano o uscire dalla città, se qualcuno non lo accompagna. Non solo: “Spesso mi riesce difficile addirittura muovermi, a Vittorio Veneto - riferisce ancora il ragazzo - Oltre ai marciapiedi sconnessi, ai gradini, alle rampe troppo pendenti, ci sono luoghi inaccessibili. Alle poste l’ascensore è perennemente rotto, e non posso nemmeno andare come i miei coetanei in biblioteca comunale a Ceneda, dove ci sono solo gradini. La biblioteca comunale non è forse un luogo che dovrebbe essere accessibile a tutta la cittadinanza?”.

Non è la prima volta che Filippo fa sentire la sua voce in città: quando frequentava il liceo artistico Munari aveva fatto notare delle barriere architettoniche che, da casa a scuola, non gli permettevano di fare la strada insieme ai compagni. In quel caso il Comune si era mosso: era bastato togliere un paletto, per far sì che Filippo potesse raggiungere il plesso scolastico e la palestra insieme alla propria classe. Bastano piccoli accorgimenti, a volte, per permettere che ragazzi come Filippo possano essere autonomi. 

 

In foto: Filippo Arnaudo in stazione dei treni a Vittorio Veneto

 


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Stefania De Bastiani

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