Pesticida vietato nell’UE e in USA, sulle colline del Prosecco a Conegliano e Valdobbiadene: lo chiede la Regione
L’endocrinologo Rorai: “Se la donna in gravidanza è esposta al Clorpirifos, a rischio sviluppo mentale del bambino”
CONEGLIANO / VALDOBBIADENE - E’ stato bandito dall’Unione Europea, in tutti gli Stati Uniti, e anche dal Protocollo vinicolo del Prosecco Docg. Ma, tra giugno e luglio, il pesticida Clorpirifos Metile, potrebbe tornare sui colli di Conegliano e Valdobbiadene. A fare richiesta di una deroga del divieto di questo pesticida, dichiarato dannoso per la salute e di conseguenza vietato nell'UE e in USA, è la Regione Veneto. Sui colli del Prosecco, infatti, la cicalina sta causando la diffusione del virus della flavescenza dorata, che colpisce i vitigni, anche devastandoli, e che potrebbe essere sconfitta dal potente pesticida Clorpirifos.
Dalla Regione Veneto è partita la richiesta di deroga per consentire di irrorare il prodotto tra giugno e luglio, ma il Ministero della Salute non ha ancora risposto. E mentre si attende una decisione il consigliere regionale del PD Andrea Zanoni, che da anni si batte contro l’utilizzo di pesticidi in Veneto ha presentato un’interrogazione in Regione. "Il Clorpirifos è un pesticida e insetticida organofosfato che può danneggiare lo sviluppo mentale dei bambini, determinando casi di riduzione del quoziente intellettivo, disabilità psichica e autismo. Eppure, malgrado l’UE ne abbia vietato l’impiego a partire da gennaio 2020, è ancora utilizzato in Veneto, grazie a deroghe, contro alcuni insetti dannosi. Tutto questo in una regione che è sommersa dai pesticidi: nel 2021 ne sono stati venduti qualcosa come 15,8 milioni di kg, pari a 3,26 kg per ogni abitante”, ricorda Zanoni.
L’interrogazione, oltre a citare diversi studi scientifici internazionali, riporta anche le recenti dichiarazioni dell’endocrinologo Ernesto Rorai, intervenuto alla conferenza ‘Pesticidi e Salute – Gli interferenti endocrini’ organizzata dal Comitato Marcia Stop Pesticidi e ISDE Medici per l’Ambiente, svoltasi il 31 marzo scorso a Vittorio Veneto: "Rorai - ricorda Zanoni - ha affermato che questo pesticida, nei nati da madri esposte durante la gestazione e/o allattamento, ha causato insulinoresistenza, diabete mellito, disturbi neurologici, dislipidemia. A precisa domanda del sottoscritto relativamente alle soluzioni da adottare, Rorai ha risposto categoricamente che l’uso di tali sostanze deve essere vietato".
Viceversa il consigliere regionale all’agricoltura Federico Caner , a febbraio, in un convegno sull’agricoltura tenutosi a Godega di Sant’Urbano aveva annunciato la richiesta fatta al Ministero della Salute, intravedendo uno “spiraglio importante di una deroga in merito al Clorpirifos”. Secondo Caner, “se si utilizza una volta soltanto a giugno o ai primi di luglio, quando si fa la vendemmia a metà settembre non ci sono più residui. L’incidenza sulla salute per quanto ci riguarda non c’è, se si utilizza in questo modo”.
Una frase contestata da Gianluigi Salvador, di PAN Italia: “Quale validità possono avere queste rassicurazioni, quando numerosi studi scientifici provano che il Clorpirifos Metile è un interferente endocrino, che mima gli ormoni e quindi nuoce a livello molecolare? Per gli interferenti endocrini non esiste una dose minima accettabile. - dichiara l’esperto - Essendo un pesticida di sintesi, sconosciuto all’evoluzione, il Clorpirifos non degrada se non producendo metaboliti ancora più pericolosi ed è assolutamente dannoso anche se irrorato una sola volta”. Zanoni ha chiesto alla regione di fare dietro front riguardo alla richiesta di deroga.