“Che fine farebbe il nuovo polo scolastico di Cornuda se piovesse come in Romagna?”
L’edificio, in attesa di realizzazione, dovrebbe sorgere “tre metri sotto il livello stradale”
CORNUDA – In questi giorni sciagurati di pioggia senza precedenti per l’Emilia-Romagna, le immagini dell’alluvione, che ha colpito questa terra hanno fatto il giro del mondo. Acqua e fango ovunque vittime e intere comunità senza più nulla. Un dramma che ha inevitabilmente innescato interrogativi, in primis in relazione all’impegno evidentemente insufficiente a contrastare la crisi climatica, ma non mancano anche gli esperti improvvisati di idraulica (categoria solitamente prolissa di soluzioni anacronistiche e controproducenti) ma c’è anche chi si è interrogato sulla sorte delle opere pubbliche sul nostro territorio.
Bruno Comazzetto ex sindaco di Cornuda e attualmente consigliere comunale di minoranza si è soffermato su un’opera di cui in città si discute da tempo, il nuovo polo scolastico, non ancora edificato ma del quale un cartello campeggia da tempo per la realizzazione del primo stralcio del valore di oltre 6milioni di euro. Un’opera di dimensioni considerevoli ma con caratteristiche tecniche che alla luce di quanto successo in Emilia-Romagna dove in 4 giorni è scesa la pioggia che solitamente precipita in un anno, a detta di Comazzetto potrebbero verificarsi dei problemi.
“Da oltre un anno e mezzo campeggia questo cartellone davanti all'area Becher senza nessuna data d'inizio lavori. Ancora non è dato sapere quando inizieranno – esordisce Bruno Comazzetto, entrando poi nel vivo della questione -. In questi giorni mi sono chiesto cosa succederebbe a Cornuda se piovesse tanto come in Emilia-Romagna. Le attuali scuole, costruite in centro paese e sollevate da terra non avrebbero avuto le aule allagate. Ma il Nuovo Polo scolastico che sorgerà tre metri sotto il livello stradale, che fine farebbe?”.
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