Il tuo volo per le vacanze è in ritardo? Ecco come affrontare il problema e quando hai diritto al rimborso
L’estate è ufficialmente iniziata e moltissime persone sceglieranno di spostarsi in aereo per raggiungere le mete delle tanto agognate e meritate vacanze. Quest’anno, però, partire potrebbe rivelarsi più complicato del previsto. La situazione del trasporto aereo è diventata difficilissima a causa delle continue proteste del personale, delle cancellazioni improvvise e della riduzione dei servizi. Un clima che causa ogni giorno ritardi nei voli e disagi notevoli ai passeggeri. Se dovesse capitare anche a noi non facciamoci prendere dallo sconforto. La legge ci garantisce in molti casi un risarcimento per il disservizio e un rimborso. Vediamo di che tipo, a quanto ammonta e i vari modi di richiederlo.
Quando mi spetta il risarcimento per il ritardo del volo? A quanto ammonta?
A disciplinare il trasporto aereo e i diritti dei passeggeri sono due regolamenti. Il primo è il Regolamento Europeo CE 261 che, come si intuisce, è valido all’interno dei confini dell’Unione Europea. Il secondo è la Convenzione di Montreal del 2003, valida per i voli internazionali. In entrambi si parla di rimborsi e risarcimenti ed è fondamentale conoscerli prima di mettersi in viaggio.
Non tutti, però, hanno dimestichezza con il linguaggio legislativo e per questo motivo società, come AirHelp, che si occupano della tutela dei passeggeri aerei in caso di ritardo volo e del rimborso che spetta loro.
Prendiamo spunto proprio da questa pagina e proviamo a fare chiarezza. Se voliamo nell’UE abbiamo diritto a un rimborso economico soltanto se il nostro volo ha un ritardo superiore alle 3 ore e questo non è causato da “circostanze eccezionali” di carattere medico, socio-politico o meteorologico. I ritardi maggiori ci danno diritto a un rimborso che può variare tra 250 euro e 600 euro, a seconda della lunghezza del volo e del ritardo accumulato.
Se invece voliamo su tratte internazionali la legge ci dà diritto soltanto al risarcimento dei danni causati dal disservizio. La definizione varia tra Paese e Paese e negli USA, ad esempio, è intesa in termini puramente economici.
Come posso chiedere il rimborso per il ritardo aereo
Per chiedere il risarcimento per il volo in ritardo abbiamo 3 strade diverse. La più immediata è quella di mettere insieme carta d’imbarco, documenti di prenotazione e testimonianze del ritardo accumulato dal volo e inoltrare la richiesta di rimborso allo sportello della compagnia. A questi dovremo aggiungere anche le ricevute delle spese extra affrontate durante l’attesa in aeroporto. Rimborsarcele rientra negli obblighi dell’operatore. In alternativa possiamo far partire la pratica in via telematica tramite i form dedicati nel sito della compagnia. Se invece non vogliamo perderci in lungaggini burocratiche o abbiamo paura di non essere in grado di fare da soli possiamo affidare la richiesta alle società che si occupano di rimborsi e risarcimenti.
Attenzione, però, ai tempi di prescrizione. La Convenzione di Montreal stabilisce che abbiamo 2 anni di tempo per fare richiesta di rimborso. Nei Paesi Europei, invece, i tempi variano ed è sempre bene documentarsi in tempo utile.
Gli altri diritti dei passeggeri
Rimborsi, risarcimento delle spese extra e compensazioni economiche non sono gli unici diritti delle vittime dei disservizi. La legge stabilisce infatti che con ritardi superiori alle 5 ore ci spettano anche il rimborso totale o parziale del biglietto e un eventuale passaggio gratuito alla località di partenza. Se invece il volo viene annullato e la compagnia lo sostituisce con un altro di classe superiore non dovremmo pagare nessuna differenza. In caso di classe inferiore, invece, possiamo ricevere un rimborso economico pari al 30-70% del biglietto che abbiamo acquistato.
Spazio alle curiosità: i ritardi aerei più assurdi della storia
Chiudiamo questa piccola guida dedicata ai rimborsi per il ritardo con una nota di colore. Ovvero con i ritardi più assurdi mai registrati nella storia del trasporto aereo.
Nel 1993 fu l’allora Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton a causare un ritardo di due ore a tutti i voli in partenza dall’aeroporto di Los Angeles. Il motivo? Traffico bloccato perché Clinton decise di farsi dare una spuntatina ai capelli all’interno dell’Air Force One, fermo proprio nello scalo californiano.
Niente male anche il motivo del ritardo di un volo di una compagnia low cost diretto a Ginevra. In quel caso l’aereo fu impossibilitato a partire perché il suo peso era di 300kg superiore a quello consentito per decollare. La colpa fu di 4 passeggeri in sovrappeso che vennero “dirottati” su un aereo in partenza il giorno successivo.
Tutti sappiamo che i personaggi del cinema e dello spettacolo possono avere caratteri particolari e atteggiamenti sopra le righe. L’attore Gerard Depardieu, però, ha decisamente esagerato. Imbarcatosi in un volo in partenza da Parigi e diretto a Dublino, il francese chiese la possibilità di andare in bagno durante le fasi di decollo. Il personale si rifiutò e Gerard decise di esplicare i suoi bisogni fisiologici direttamente nel corridoio dell’aeromobile. Risultato? 2 ore di ritardo sull’orario di partenza previsto.