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28 novembre 2024

Castelfranco

Quando la Cultura riesce a fare grandi numeri: quasi 40mila visitatori per la mostra sul Canova

Bilancio più che positivo per la mostra "Canova e il Potere. La collezione Giovanni Battista Sommariva"

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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Canova

POSSAGNO – Un paesello delle pedemontana con solo 2160 abitanti, che certo ha la particolarità di aver dato i natali al grande scultore neoclassico Antonio Canova, ma Possagno ha anche la prerogativa di saper gestire questo patrimonio culturale e i numeri parlano da soli. La mostra “Canova e il Potere. La collezione Giovanni Battista Sommariva” in 5 mesi ha contato: 37.429 ingressi, 5 conferenze, 1507 adesioni ai laboratori didattici, 9437 partecipanti alle visite guidate in mostra e un concerto imperdibile. Numeri che vale la pena sciorinare visto che nella Marca ci sono grandi città storiche che non riescono a portare visitatori nei loro musei.

“Al Museo Canova la scorsa domenica ha chiuso la mostra Canova e il Potere. La collezione Giovanni Battista Sommariva – spiegano dalla Fondazione Canova di Possagno -. Il percorso espositivo che aveva aperto al pubblico il 22 marzo, ideato da Vittorio Sgarbi e curato da Moira Mascotto e Elena Catra, ha omaggiato il sommo maestro ricostruendo le prestigiose relazioni che l’Artista ebbe con i massimi esponenti del panorama politico e culturale dell’epoca, mettendo in luce il legame indissolubile esistente tra l’arte e il potere. La mostra ha riscontrato fin dalle prime settimane un entusiasta riscontro da parte del pubblico e nei mesi di apertura il Museo di Possagno ha registrato oltre 37.400 ingressi. Diversi sono stati gli appuntamenti proposti per valorizzare al meglio il percorso espositivo ed avvicinare i visitatori alle tematiche affrontate in mostra”.

La promozione e la divulgazione culturale è passata anche attraverso momenti di alto spessore. Un ciclo di conferenze - con illustri storici dell’arte, ricercatori e docenti universitari quali Clario di Fabio, Antonella Mampieri, Maria Angela Previtera, Elena Lissoni e Daniela Gallo - ha permesso di approfondire la relazione intercorsa tra Canova e Giovanni Battista Sommariva e le intriganti sfaccettature della personalità del collezionista e della sua raccolta. Non sono mancate le visite guidate ogni fine settimana e le visite guidate con le curatrici della mostra e con il direttore, tra gli appuntamenti più apprezzati da parte del pubblico. Per le famiglie e i visitatori più piccoli inoltre è stato proposto ogni sabato da aprile a giugno il laboratorio creativo Il taccuino di Antonio Canova, appositamente ideato e sviluppato a partire dal progetto scientifico della mostra.

Ma alla bellezza delle opere canoviane si è voluto abbinare anche la musica di qualità con un evento che a detta di molti è stato indimenticabile: “Un’atmosfera di poesia e meraviglia ha pervaso il Museo durante il recital pianistico del 25 marzo – spiegano dalla Fondazione -, nel quale, dopo la visita guidata con le curatrici e un invitante aperitivo, abbiamo avuto l’onore di ascoltare un repertorio classico suonato al pianoforte dal maestro Florian Stemberger nella Gypsotheca ottocentesca. Il catalogo della mostra, ancora disponibile sul sito web del Museo, permetterà la scoperta del percorso espositivo anche a chi non ha potuto visitare l’esposizione in questi mesi”.

Un bilancio quindi davvero positivo che è di buon auspicio per le future iniziative in programma: “Una stagione si chiude quindi a Possagno, ma se ne apre un’altra altrettanto ricca di proposte per il pubblico. Nuovi progetti conservativi ed espositivi, visite guidate notturne e tematiche sono solo alcune delle iniziative del Museo per la stagione autunnale che saranno svelate nelle prossime settimane – concludono dalla Fondazione -. Si ringrazia per la collaborazione: Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della morte di Antonio Canova, il Comune di Possagno, Regione del Veneto, Provincia di Treviso, Comune di Possagno, Commissione europea, Ministero della Cultura, Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Treviso-Belluno. Con il sostegno di Masi, Gruppo SAVE”.



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