Zaia e Cappato ai funerali di Stefano Gheller, paladino del fine vita
Vescovo emerito: "Ci ha sollecitati sul senso di vita e morte"
| Ansa |
CASSOLA (VICENZA) - La canzone di Madonna "Rain", ha risuonato oggi all'esterno della chiesa San Giuseppe di Cassola (Vicenza) mentre il feretro arrivava sul sagrato, per l'ultimo saluto a Stefano Gheller, il 51enne vicentino affetto da una grave forma di distrofia muscolare e 'paladino' della battaglia per il suicidio medicalmente assistito, deceduto nel pomeriggio di giovedì 22 febbraio in seguito a complicazioni legate a un ricovero. Gheller è stato il primo veneto ad ottenere l'ok per la procedura del suicidio assistito. Un simbolo per l'associazione Luca Coscioni, e per questo al funerale era presente il tesoriere Marco Cappato che ha definito il 51enne "un uomo pieno di coraggio, un leader per i diritti di tutte le persone con disabilità. Un uomo - ha evidenziato - che credeva nella libertà e per essa si è speso".
Le esequie sono state celebrate dal vescovo emerito di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, che ha ricordato come Stefano amasse la vita. "La sua casa - ha spiegato Pizziol - era un luogo di incontri, di confronti, di riflessioni. E con i suoi interventi ci ha sollecitati a riflettere sul senso della vita e della morte". In prima fila anche la sorella di Gheller, Cristina, affetta dalla sua stessa malattia: "Ciao amore mio. Ti prometto che cercherò di lottare per vivere una vita dignitosa e libera come volevi tu". Presente anche il presidente del Veneto Luca Zaia, da sempre al fianco nella battaglia di Gheller: "Stefano non ha fatto politica, si è occupato della libertà. Credo che abbia fatto quello che altri non hanno fatto e si sono girati dall'altra parte", ha detto.