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04 novembre 2024

Nord-Est

G7, scontri tra polizia e manifestanti a Venezia

Durante la protesta dei centri sociali del Triveneto

| Ansa |

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G7, scontri tra polizia e manifestanti a Venezia

VENEZIA - Scontri tra polizia e manifestanti si sono verificati ieri a Venezia in occasione della protesta dei centri sociali del Nordest contro la riunione del G7 della Giustizia.

In città sono giunti dal Veneto e dalle regioni vicine circa 250 manifestanti. Il corteo ha cercato di avvicinarsi alla sede dell'incontro e qui ci sono state alcune cariche di alleggerimento delle forze dell'ordine, per impedire lo sfondamento della zona preclusa.

I disordini si sono verificati negli stessi minuti in cui il gruppo di guardasigilli dei sette Paesi ha suggellato un'alleanza contro trafficanti di essere umani, le mafie, la diffusione delle nuove droghe e i rischi derivati dagli utilizzi criminali dell'intelligenza artificiale. Le tensioni sono cominciate quando nel pomeriggio i manifestanti, circa 250, avevano cercato di avvicinarsi alla sede dell'incontro: qui ci sono state alcune cariche di alleggerimento delle forze dell'ordine, per impedire lo sfondamento del cordone degli agenti in assetto antisommossa. Gli esponenti dei centri sociali, che hanno intonato slogan pro Gaza, è stata una protesta contro l'attuale situazione in Palestina: "Quei ministri blindati in un palazzo non sanno leggere la realtà del mondo, il primo atto di giustizia dovrebbe essere schierarsi contro questa guerra - hanno urlato ai megafoni i manifestanti - .

La nostra è una giustizia dal basso, che difende le realtà territoriali". Al summit nella città lagunare sotto la presidenza italiana i titolari della Giustizia di Giappone, Usa, Germania, Canada, Regno Unito e Francia, con il ministro ucraino come ospite, hanno messo insieme una serie di dossier annunciando un lavoro costante che non si fermerà al G7, ma ha già nuovi appuntamenti in vista. Durante il vertice, che si è svolto nella Scuola Grande San Giovanni Evangelista, è nata la 'Venice Justice Group', un organismo permanente che punta a rafforzare e coordinare le iniziative su temi urgenti, a partire dalle problematiche connesse alla guerra in Ucraina, compresa quella ibrida, combattuta con l'intelligenza artificiale che tenta di manipolare e veicolare le scelte elettorali. "Consolidiamo una unità di intenti e di direzioni nella lotta contro la criminalità organizzata, contro il traffico di esseri umani, contro la diffusione di droghe particolarmente pericolose come il fentanyl e anche per quanto riguarda l'interesse che abbiamo sugli sviluppi dell'intelligenza artificiale", ha spiegato il ministro Nordio.

Per il nuovo organismo nato è già prevista una riunione tecnica a novembre, dove verrà raccolto il lavoro che si svolgerà in questi mesi in ogni Paese sui vari fronti per in esame. A Venezia i ministri hanno intanto condiviso esperienze e proposte sulla lotta al traffico internazionale di droghe sintetiche, come il fentanyl, la cui diffusione è diventata un'emergenza globale. Un altro focus ha riguardato la tratta di esseri umani, nella prospettiva di dare piena attuazione alla cosiddetta convenzione Onu contro la criminalità organizzata transnazionale. I riflettori restano puntati anche sulla situazione in Ucraina e la lotta alla corruzione internazionale. "Fin dall'inizio della guerra rileviamo molti problemi sul fronte legale, in particolare per i crimini commessi dai soldati russi dall'inizio dell'invasione. La nostra gente - ha specificato il ministro ucraino Denis Malyuska - ha bisogno di sapere che i crimini commessi dai russi siano puniti, che ci sia una risposta legale. Abbiamo bisogno anche di risorse e ci aspettiamo un aiuto dai nostri alleati". Ci sono state anche proteste silenziose da parte di singoli cittadini veneziani: nell'edificio di fronte al palazzo del vertice due residenti hanno appeso dalle finestre un lenzuolo bianco con una scritta in nero che recitava: 'Non può esserci giustizia senza condivisione sociale economica ambientale, a quando l'abolizione dei paradisi fiscali?'. Per i ministri, tutti passati a piedi sotto quella finestra prima di entrare al G7, è stato uno striscione che non è andato inosservato.


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