Alla pizzeria Da Ezio di Denis Lovatel i tre spicchi del Gambero Rosso
Anche quest’anno la Guida Pizzerie d’Italia 2025 ha attribuito il massimo riconoscimento al locale di Alano di Piave
La notizia arriva direttamente da Napoli: confermati i Tre Spicchi della Guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso a Denis Lovatel per la sua Pizzeria Da Ezio ad Alano di Piave, in provincia di Belluno. Una conferma che ormai si protrae da anni e che nuovamente incorona la pizza croccante del pizzaiolo, proprio tra le sue amate montagne. Pizzeria Da Ezio ha conquistato i Tre Spicchi nella Guida Gambero Rosso con un punteggio di 91 su 100.
“È con immenso piacere che riceviamo ancora una volta la conferma dei Tre Spicchi Gambero Rosso. Per me è una grande soddisfazione, soprattutto in questi anni durante i quali il mio team è riuscito a mantenere gli standard qualitativi alti che hanno caratterizzato da sempre la Pizzeria Da Ezio, sebbene io fossi impegnato in progetti paralleli su Milano – dichiara Donadel -. Questo riconoscimento va a tutto lo staff della pizzeria Da Ezio. Per noi non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza. Nel nostro animo c’è sempre stata la voglia di innovare ed essere precursori di idee creative nel mondo della pizza. Ecco perché a breve ci saranno importanti progetti ed eventi a firma Ezio, oltre, come sempre, all’imminente nuovo menù invernale, che uscirà a metà ottobre. Non posso infine dimenticare di ringraziare la nostra clientela, che da anni frequenta il nostro locale. A loro dico: questo premio è merito anche vostro”.
“In questa storica pizzeria Denis è cresciuto accanto al padre Ezio che gli ha trasmesso l’amore per le bontà del territorio, genuine e di stagione – recita la recensione del Gambero Rosso -. Insieme hanno anche perfezionato quell’impasto croccante e leggero che continua ad attirare frotte di appassionati. Lovatel, oltretutto, è un visionario e qui trova la serenità che gli serve per sviluppare nuove idee. Per questo non ci si deve stupire se il menu è fatto di pizze originali - sempre centrate nell’armonia tra impasto e topping - che danno massimo risalto ai vegetali e meno alle carni, ormai quasi bandite, salvo quelle di piccole realtà della zona. Vedasi la sorprendente Cipolla Mon Amour, con fiordilatte, porro brasato, cipolla al lampone, polvere di scalogno bruciato, amarene, granella di nocciole e fonduta di pecorino. Ma anche la Rosso di Sera con cuore di burrata, frutti di bosco, capocollo artigianale e mandorle tostate. Si bevono ottime birre e soprattutto grandi vini, Champagne compresi. Il servizio è gentile e preparato”.
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