Smog, nella Marca limite giornaliero di Pm10 sforato in 28 centraline su 39 durante lo scorso inverno
La Provincia di Treviso ha messo a disposizione dei cittadini 100mila euro di incentivi per pulire il proprio impianto di riscaldamento a legna, pelle, cippato
| Isabella Loschi |
TREVISO - Sforamenti dei limiti giornalieri di polveri sottili, fissato a 50microgrammi per metro cubo d’aria, registrati in 28 centraline su 39 nel corso della scorsa stagione invernale in provincia di Treviso. Solo 11 centraline, in particolare nelle aree della Pedemontana e nelle zone montane, hanno rispettato i limiti.
I periodi di maggiore concentrazione, con valori più elevati di emissioni inquinanti, sono stati febbraio e dicembre 2023. Sono alcuni dei dati emersi questa mattina, al Sant’Artemio, durante il Tavolo Tecnico Zonale per l’ambiente, incontro annuale programmato dalla Provincia di Treviso e rivolto a tutti e 94 i Comuni della Marca Trevigiana. Al centro della discussione, la presentazione di Arpav sui dati relativi alla qualità dell’aria 2023 e delle misure presenti sul Piano per il risanamento e la tutela dell’atmosfera della Regione Veneto, che fornisce le linee guida per le Amministrazioni comunali su divieti di combustione di residui vegetali, liquami zootecnici, combustione biomasse, circolazione veicoli e domeniche ecologiche nei contesti urbani. Per quanto riguarda il monitoraggio sulla qualità dell’aria svolto da Arpav, è emerso che il 2023 è stato in generale un anno piuttosto favorevole alla dispersione degli inquinanti. I limiti del biossido di azoto, inquinante collegato principalmente al traffico e al riscaldamento domestico, sono sempre stati rispettati (entro il limite di 40 μg/m3) in tutte le centraline del territorio, con dati confrontabili con quelli del 2022; allo stesso modo, anche le concentrazioni medie di PM2.5 hanno rispettato il limite annuo di 25 μg/m3, registrando valori stabili negli ultimi tre anni. Per quando riguarda, invece, il PM10, sono stati analizzati due parametri, ovvero l’andamento annuale e l’andamento giornaliero: in tutto il territorio, mediamente, il valore registrato è stabile e inferiore al limite annuale di 40 μg/m3.
Emerge tuttavia un dato positivo: complessivamente gli episodi di allerta arancione (livello 1) e allerta rossa (livello 2) per il PM10, nell’area di Treviso hanno interessato 28 giorni in totale nell’inverno 2023-24, a differenza delle 37 giornate registrate nei mesi freddi tra il 2022-23, con oltre una settimana di giorni di allerta in meno.
“I dati di Arpav ci mostrano una situazione sostanzialmente stabile rispetto agli sforamenti: nell’annuale vediamo come i valori limite siano sempre rispettati, le criticità si concentrano d’inverno sulle singole giornate, quando le condizioni meteo non favoriscono la dispersione degli inquinanti, soprattutto nei maggiori agglomerati urbani – commenta Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – eppure, vediamo come l’anno scorso ci sia stata una settimana in meno di allerta: un dato significativo, che dimostra come le azioni intraprese dai Comuni, con ordinanze e domeniche ecologiche, abbiano avuto un effetto significativo. Colgo l’occasione per ricordare che per la nuova stagione termica la Provincia di Treviso ha messo a disposizione di cittadine e cittadini 100.000 euro di incentivi per pulire il proprio impianto di riscaldamento a biomassa (legna, pellet e cippato): una corretta manutenzione, a cura di operatori abilitati, consente di ridurre notevolmente le emissioni in atmosfera”. ot