L’Ippodromo di Treviso festeggia 110 anni tra grande ippica e personaggi
Il 20 ottobre grande festa al Sant’Artemio tra ricordi, espositori e grande trotto con il Gran Premio Biasuzzi
| Isabella Loschi |
TREVISO - L’ippodromo di Treviso compie 110 anni. Una lunga storia, gloriosa, fatta di grande ippica e di personaggi che ne hanno segnato le varie tappe. Tanti nomi, tantissimi eventi, decine di record abbattuti e di splendide riunioni di corse ad altissimo livello. Diventando un “salotto buono” della città di Treviso, che oggi guarda al suo futuro con rinnovato slancio. Cogliendo nel mutare dei tempi la necessità di dare novità non solo agli appassionati ma anche ai potenziali nuovi giovani fruitori. Così, domenica pomeriggio, 20 ottobre, sarà tempo per ripercorrere con i protagonisti decenni di storia. Sarà una carrellata di cosa abbia significato l'ippodromo per i trevigiani in oltre un secolo. Si partirà dalle origini, che non vanno dimenticate: nei primi anni del novecento, si fece stringente a Treviso la necessità di costruire un nuovo impianto per gli eventi ippici che rispondesse alle nuove esigenze sportive di uno spettacolo in Italia di gran moda.
Attraverso la collaborazione tra la Società Ippica e l’amministrazione comunale e della disponibilità del conte Sigismondo Felissent si trovò il terreno, di proprietà di quest’ultimo, non lontano dalla città di circa 200 mila metri quadri. Si costituì la nuova Società Trevigiana per la Corse dei Cavalli alla presidenza della quale venne eletto il conte Luigi Revedin; la stessa si occupò, con i contributi dei soci fondatori, delle spese per la costruzione dell’impianto. Ricevute tutte le autorizzazioni a marzo del 1914, l’8 novembre 1914 si inaugura l’impianto dotato di una pista da galoppo di 1350 metri e di una pista da trotto da chilometro, di due tribune, di una palazzina per il peso, di una scuderia per una quarantina di cavalli con annessi uffici e di un totalizzatore. Tutto questo fece del Sant’Artemio il primo impianto in Italia dotato di due specialità ippiche e di una pista da trotto da chilometro. Un primato rimasto inalterato e prezioso. Come scandire i decenni successivi? Ripercorrendo i nomi dei Presidenti prima e dopo la entrata in guerra del 1940: nel 1938 Matteo Persico, dal 1955 in poi Eugenio Levade, Sandro Reggiani, Gaetano Melchiore nel 1970, 8 anni prima della costituzione della Società Trevigiana Corse Cavalli.
I nomi dal 1984 ad oggi fanno parte di una storia più recente: dal 1984 Franco Fraccari che segnò un’autentica svolta imprenditoriale oltre che ippica. La base per fondamenta solidissime nella costituzione della Società Nordest Ippodromi SpA che nel dicembre 1994 segnò una nuova linea di demarcazione, prima dell'avvento alla guida di Fabio Biasuzzi nel 2002 e nel 2018 di Stefano Bovio. Che guida oggi l'impianto e la società con mano ferma, tracciando nuovi ambiziosi traguardi da raggiungere. Ridisegnando logiche che prescindono dall'ippica soltanto per fare del Sant'Artemio la “casa” di molte istituzioni.
In questa casa entreranno il 20 ottobre, a partire dalle 14.50 con ingresso gratuito, 40 espositori grazie alla collaborazione con Confcommercio Treviso e l'Associazione Artigiani e Commercianti di Borgo Cavour. Assieme ai racconti degli addetti ai lavori che idealmente sfoglieranno assieme al pubblico il libro dei ricordi. Ci saranno ovviamente molte corse al trotto in una sequenza che culminerà con il tradizionale, ricco e sempre glorioso “Gran Premio Biasuzzi”, un cognome ai trevigiani molto familiare. Una corsa che vale una stagione. Alla fine ci sarà una bella torta per tutti. Perché 110 anni di vita si festeggiano una volta sola.
GRAN PREMIO BIASUZZI: domenica all'Ippodromo S. Artemio di Treviso va in scena l'edizione 2024 del Gran Premio Memorial Giuseppe Biasuzzi (Euro 121.000, metri 1609), classica di Gruppo I riservata ai trottatori di ogni paese di 4 anni. Lunedì mattina negli uffici della Nordest Ippodromi - la società che gestisce l'impianto di Viale Felissent - si è svolta la dichiarazione dei partenti della corsa. Tutti e 12 i cavalli iscritti sono stati confermati dai rispettivi entourage.
Fra di essi spicca Executiv Ek che al sorteggio ha avuto in dote il numero 1 e nel periodo è il vincitore del GP Unione Europea. Fortunato è stato anche Ector Francis, svelto al via e gratificato da un 2 che vale oro. Bene è andata a Edy Girifalco Gio ed Extra Model, finiti al 3 e al 4, mentre peggio di così era dura aspettarsi per Encierro, la rivelazione degli ultimi mesi. Ha il 7, il numero all'alto della I fila. A garantire tocco di internazionalità il francese Knockonwood, che ha pescato il 6.
Giunto alla ottava edizione, il Memorial Giuseppe Biasuzzi può vantare un albo d'oro di assoluto rilievo tenuto conto che lo hanno vinto campioni di caratura internazionale come il transalpino Dijon o Alrajah One, poi a segno ai massimi livelli tra Svezia e Usa. Il numero 1 del panorama continentale Alessandro Gocciadoro lo ha centrato in ben cinque occasioni ininterrottamente dal 2018 al 2022. In due circostanze - Zaniah Bi e Bepi Bi - la prova è stata riportata da un portacolori proprio della Scuderia Biasuzzi.
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