“Via Pisa non si sfratta. La casa è un diritto”, sit-in degli inquilini davanti al Comune
Sono 51 le famiglie sotto sfratto che da anni risiedono nelle palazzine ai civici 16, 18 e 20 e ora rischiano di rimanere senza un tetto
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Via Pisa non si sfratta. La casa è un diritto”. Questo il messaggio del grande striscione che i residenti delle palazzine dei civici 16, 18 e 20 di via Pisa che hanno ricevuto lo sfratto, hanno portato sotto Cà Sugana, sede del comune di Treviso per chiedere un incontro con il sindaco Conte.
“Questa mattina, 13 novembre, c’è stata la seconda uscita dell'ufficiale giudiziario per il civico 18 e da tutte e tre le palazzine sono scesi gli abitanti per resistere a un'ingiustizia incredibile - spinge in una nota l’associazione Caminantes a sostengo dei residenti di via Pisa - .Tutti hanno sempre pagato l'affitto, i contratti scadono nel 2027 eppure la nuova proprietà ha deciso di sfrattarli tutti, per ristrutturare e rivendere a prezzi più alti”.
Dopo aver impedito all'ufficiale giudiziario di entrare nel condominio un gruppo di residenti si è diretto verso il comune, dove il sindaco Conte ha incontrato una delegazione, dicendosi disponibile a trovare una soluzione e impegnandosi a chiedere una mediazione con la proprietà nei prossimi giorni. “Ci auguriamo che non finisca nuovamente in un nulla di fatto”.
Al fianco degli inquilini di via Pisa anche il consigliere comunale del Pd Marco Zabai: “Parliamo di 51 famiglie, centinaia di persone con minori, anziani e persone fragili che si ritrovano gettati nell’incertezza della loro condizione abitativa nonostante abbiano sempre pagato regolarmente affitti e spese. Un dramma sociale di dimensioni impressionanti per la nostra città e per il quartiere”. “Lo ribadisco, il Comune deve essere protagonista nel cercare una soluzione, doveva esserlo fin dall’inizio e non trincerarsi dietro parole di circostanza o il fatto che si tratti di dinamiche tra privati: quando centinaia di famiglie rischiano di finire per strada chi amministra la comunità deve agire. Serve che si apra un vero e proprio tavolo di crisi con anche la Prefettura per affrontare a 360 gradi la questione. Monitoreremo strettamente le prossime evoluzioni, tenendoci in contatto costante con gli inquilini come fatto questa mattina per garantire che si faccia davvero tutto il possibile”.
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