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15 gennaio 2025

Conegliano

Conegliano, Chiara e Laura raccontano la vita del Monte di Pietà

Chiara Dall’Armellina e Laura Pasin raccontano la vita dello storico palazzo, che attraversa gli ultimi cinque secoli di Conegliano, accompagnate dalle foto di Diego De Martin

| Michele Zanchetta |

| Michele Zanchetta |

conegliano monte di pietà

CONEGLIANO - Da Monte di Pietà a Canon d’Oro. 500 anni di storia è il Quaderno n°5 delle guide brevi del Comune di Conegliano ideate da Marco Ceotto, che raccontano la storia cittadina attraverso i suoi monumenti più importanti e significativi. Frutto di un’intensa ricerca, questo volume raccoglie gli studi di due professioniste del settore: Laura Pasin, guida turistica e storica dell’arte, Chiara Dall’Armellina, archeologa, ricercatrice d’archivio e giornalista, che ci raccontano le vicende che hanno caratterizzato la storia del Monte di Pietà di Conegliano, a partire dalla sua fondazione alla fine del XV secolo, nel 1494. Solo nel 1504 iniziò la sua attività di prestito e assistenza “per il sostentamento delle persone povere e in difficoltà economiche, per le loro necessità nella terra di Conegliano”, con la finalità di non dover ricorrere al prestito di Ebrei o strozzini.

L’attività durò per secoli, sino alla metà dell’Ottocento, quando venne trasferito vicino a Piazza Cima e qui sorse un albergo, che insieme ad altri scomparsi animavano la Contrada Granda. La tradizione perdura tutt’ora, nel 1980 i fratelli Pietro e Giancarlo Capraro avviano la nuova stagione del Canon D’Oro, che continuano i figli Carlo e Federico. Chi ci passa davanti non può non notarlo, è una delle più belle facciate affrescate della città, specchio di un Rinascimento che ha vissuto Conegliano nel pieno Cinquecento, quando la pax veneziana permise il diffondersi delle arti e il progresso economico. Un viaggio a ritroso nel tempo, nella Conegliano della Serenissima dove, nel 1532 e nel 1536, sarebbe stato ospitato anche l’imperatore Carlo V grazie all’organizzazione del grande diplomatico Francesco Da Collo, di cui ancora è possibile ammirare il bel palazzo in piazza Cima.

La guida è in italiano e inglese, requisito ormai fondamentale per soddisfare l’inarrestabile crescita turistica del territorio della Sinistra Piave, che ha nel sito UNESCO Colline de Prosecco il suo fiore all’occhiello. Alla presentazione del libro, in un’Aula Magna del Convento di San Francesco gremita, con autorità cittadine e regionali, il direttore del Canon d’Oro Federico Capraro ha rivelato l’intenzione di affrontare un restauro della facciata, per riportare allo splendore originale uno degli affreschi parietali più belli della provincia, opera di Ludovico Fiumicelli, artista cinquecentesco innegabilmente influenzato da Tiziano.


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Michele Zanchetta

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