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20 dicembre 2024

Treviso

L’IDV DICE NO ALL’ATOMO

Anche se il Governo ha deciso una moratoria sul nucleare, l’Italia dei Valori vuole lo stesso il referendum

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

L’IDV DICE NO ALL’ATOMO

TREVISO – Attuale più che mai il tema scelto dall’Italia dei Valori: parlare dei rischi dell’atomo. La conferenza “Fermiamo le centrali nucleari” si è svolta lo scorso lunedì, 18 aprile, al Bhr Hotel alla presenza di oltre 200  partecipanti. Era stata organizzata per sostenere il referendum, promosso dall’ IdV che chiede di abolire la legge del Governo che vuole il ripristino delle centrali nucleari anche se è di ieri la notizia che la maggioranza ha proposto una moratoria, ovvero una sospensione in attesa di pareri tecnici, e vorrebbe, quindi, annullare il referendum.

Questo a causa del disastro occorso alla centrale nucleare giapponese, a seguito del terremoto. Decisione inconcepibile e illegittima secondo i promotori dell’Idv che vogliono che a questo quesito referendario gli italiani possano esprimersi, dicendo sì, il 12 e 13 giugno quando saranno chiamati anche ad esprimersi sull’acqua affinché resti pubblica e contro il legittimo impedimento. E’ utile rammentare che gli italiani si espressero contro il nucleare del referendum del 1987.

L’incontro è stato organizzata dai gruppi consiliari regionale e comunale di Paese di Italia dei Valori. Sono intervenuti Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente e consigliere comunale a Paese di IdV, Oscar Mancini, coordinatore regionale del comitato spontaneo fermiamo le centrali nucleari, Gennaro Marotta, consigliere regionale e segretario regionale di IdV, l’on. Massimo Donadi, capogruppo alla Camera dell’Italia dei Valori e Floriana Casellato, candidata alla presidente della Provincia per la coalizione di centrosinistra.

Tutti i relatori hanno sottolineato la pericolosità di questi impianti per l’ambiente e la salute che spesso contaminano l’habitat circostante, la dipendenza dagli stati esteri per l’acquisto dell’uranio, ma anche il problema irrisolto delle scorie radioattive lasciato ai posteri. E’ stato inoltre sottolineato come molti Stati stiano abbandonando questa tecnologia, i costi altissimi per l’acquisto dell’uranio, la sottrazione di ingenti risorse utili allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili. Molto alti, anzi esorbitanti, i costi per la gestione delle centrali post-mortem.

I politici presenti hanno evidenziato che il mancato accorpamento dei referendum alle elezioni amministrative ha portato ad un ulteriore esborso di circa 400 milioni di euro, lo spreco di 700 milioni di euro per lo spot del Governo a favore delle centrali nucleari. Sono stati ricordati i disastri di Cernobyl e Fukuscima e l’incapacità dell’uomo di prevederli.

Zanoni ha, anche, comunicato di aver depositato un’interrogazione al sindaco di Paese in merito ai centri estivi per la terza età, organizzati anche con fondi pubblici, fissati proprio a cavallo della data dei referendum, chiedendo di consentire ai partecipanti di potersi recare al voto il 12 giugno. “Si tratta di un problema non indifferente che coinvolge migliaia di comuni in Italia che dovrebbero consentire agli anziani in vacanza la partecipazione all’appuntamento per il voto dei referendum sul nucleare, privatizzazione dell’acqua e legittimo impedimento al fine di evitare il rischio del mancato quorum” ha detto l’ambientalista Zanoni.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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