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20 dicembre 2024

Treviso

INQUINAMENTO DA NITRATI? «NON È SOLO COLPA DELL’AGRICOLTURA»

Lo afferma Coldiretti che annuncia che un’indagine ad hoc stabilirà zone vulnerabili e soggetti responsabili

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

INQUINAMENTO DA NITRATI? «NON È SOLO COLPA DELL’AGRICOLTURA»

TREVISO - “Ad aver coraggio di scendere in campo sulla direttiva nitrati è stata esclusivamente Coldiretti. Ed è giusto sottolineare con vigore che finalmente giustizia è fatta visto che il potenziale inquinamento da azoto nelle falde non è una questione puramente agricola”.

Lo afferma Fulvio Brunetta, presidente di Coldiretti di Treviso, che accoglie con soddisfazione lo schema di accordo sull’applicazione della direttiva comunitaria “nitrati” sottoscritto dalle Regioni Veneto, Friuli, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna e approvato in queste ore dalla Conferenza Stato-Regioni. Si tratta, secondo Coldiretti, di un documento che cambia in toto l’approccio ad una problematica che riguarda, oltre a diverse centinaia di allevamenti trevigiani, l’intera società civile ed economica della Marca.

Finalmente un po’ di giustizia è fatta rispetto alle nostre numerose aziende zootecniche che sono, in solitaria, finite sotto la lente di ingrandimento come le principali responsabili dell’attuazione del regolamento comunitario che disciplina la tutela delle falde acquifere. Ora in questo nuovo ed epocale schema di accordo è prevalsa la voglia di affidarsi ai fatti, anziché alle supposizioni”. E i fatti, afferma il presidente di Coldiretti, sarebbero stati affidati a ricerche scientifiche volute da Coldiretti e commissionate a enti terzi che dimostrano che la problematica dei nitrati ha diverse fonti: civili e produttive.

Lo schema appena approvato – prosegue Brunetta – porterà all’accertamento delle responsabilità in tema di inquinamento delle acque grazie a nuovi studi autorevoli che finalmente indicheranno la proporzionalità delle stesse responsabilità. Quel che è certo è che gli allevatori sono stati sempre in grado di fornire i loro esatti quantitativi di produzione di reflui grazie a delle procedure burocratiche e a delle verifiche certosine costanti. La stessa prassi ad esempio non è prevista per i depuratori comunali che per la sanificazione dell’acqua producono azoto e altri agenti che poi finiscono nei corsi d’acqua”.

Brunetta tiene ad evidenziare il fatto che è stata solo la sua associazione ad aver agito a sostegno del mondo agricolo credendo fermamente nei risultati positivi di questa battaglia e per sdoganare l’agricoltura come unica responsabile del problema nitrati. Brunetta ricorda anche la lunga trattativa condotta dall’assessore regionale all’Agricoltura, Franco Manzato, che ha prodotto a questo accordo di programma che porterà ad una nuova mappatura delle zone vulnerabili, all’adeguamento dei programmi di azione in base ai risultati degli stessi studi, ma anche che andrà ad individuare gli strumenti finanziari diretti all’adeguamento infrastrutturale del caso”.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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