AGENTI DI COMMERCIO: "IL GOVERNO CI HA ABBANDONATO"
Pronte migliaia di lettere al ministro Tremonti per chiedere provvedimenti urgenti per dare una boccata d’ossigeno alla categoria
| Laura Tuveri |
TREVISO - Gli agenti di commercio italiani, e quindi anche quelli trevigiani, sono sul piede di guerra contro il Governo. Il motivo del contendere è la loro “delusione e profonda indignazione” per la “manovra” presentata dal Governo, considerata la classica goccia che fa traboccare il vaso e che gli spinge a dire “basta!”.
Anche l’Usarci di Treviso ora si dice pronta ad “una rivolta generale” in quanto la manovra presentata dal Governo “è solo l'ultimo tassello di una serie di provvedimenti, e di non provvedimenti, che ormai stanno schiacciando la nostra Categoria per portarla all'estinzione totale”.
La categoria lamenta la mancanza di ammortizzatori per coloro che perdono mandati ogni giorno, nessun incentivo, nessuno sgravio ma, anzi, nuove tasse, nuove accise, minor possibilità di detrazioni. Una nota dell’Usarci fa sapere che “dal 1997 si è dato corso ai danni della categoria dei rappresentanti di commercio italiani una politica di oppressione priva di incentivi e di riconoscimenti nei confronti di un “popolo” che, senza mai lamentarsi, ha tentato con il proprio onesto lavoro di contribuire al superamento della crisi”.
Gli agenti di commercio lamentano il fatto che mai nessun aiuto sia giunto dal Governo. “Un silenzio che si è voluto leggere come acquiescenza a manovre di inequivocabile annientamento della categoria. Si prevedono aiuti per tutte le fasce di lavoratori, esclusa la categoria dei rappresentanti che pare esistere solo per essere “spremuta” a vantaggio di altri”.
Alla luce di quest’analisi ora i rappresentanti italiani vogliono dire “basta!” e sono pronti ad urlare la loro rabbia per chiedere al Governo un impegno concreto a riformare, quanto meno i seguenti punti: accise sulla benzina, deducibilità auto, Irap, Studi di settore. Analizziamo una richiesta alla volta.
L’Usarci chiede l’immediata eliminazione delle ulteriori nuove accise ( per un totale di 7 centesimi/litro) sulla benzina introdotte per finanziare le spese di emergenza umanitaria in Libia l’una e per finanziare il fondo unico per lo spettacolo l’altra. La categoria chiede l’impegno del Governo a fare la riforma del settore entro 5 mesi.
Rispetto alla deducibilità delle spese per l’automobile, l’Usarci visto che l’auto è l’unico bene strumentale per ogni agente di commercio chiede di tonare alla possibilità di dedurre interamente il costo di acquisto dell’automobile, senza ulteriori limitazioni e di tornare all’ammortamento triennale, visto la necessità di sostituire con una certa “frequenza” l’autovettura per ragioni di sicurezza.
Rispetto all’Irap l’Usarci afferma: “La dichiarazione ufficiale della non obbligatorietà dell’imposta, sulla scorta di quanto già statuito da vari interventi della Corte di Cassazione. L’imposta continua a colpire la nostra categoria benché priva dei requisiti”.
Sulla base di tutte queste lamentele, gli agenti di commercio affermano di aver “perso fiducia nei confronti di un Governo che si è inesorabilmente accanito contro una categoria che, sin troppo, ha taciuto il proprio malcontento”. Per questo hanno organizzato una forma di “protesta” pacifica che prevede l’invio di migliaia di fax, che alleghiamo, al ministero dell’Economia, Giulio Tremonti (nella foto), al quale gli agenti di commercio chiedono un impegno ufficiale a riformare i temi più penalizzanti.
“Auspichiamo, con questa unanime iniziativa, un intervento immediato che scongiuri azioni più incisive a tutela delle Nostre ragioni e che attribuisca alla Categoria gli strumenti minimi per poter proseguire il proprio operato nell’interesse dell’intero sistema” conclude la nota di Usarci Treviso.