«NON SIAMO DEI SOVVERSIVI»
Al via a Revine Lago alla tre giorni di "Ritorno a Camelot". Oltre 1.500 attivisti di estrema destra da tutto il mondo
| Claudia Borsoi |
REVINE LAGO - «Questo nostro raduno, tre giorni di dibattiti, confronti, musica e divertimento, sono stati descritti in questi giorni come la calata degli Unni eppure, nelle due precedenti edizioni, non s'è registrato il ben che minimo problema».
E' il presidente dell'associazione Veneto Fronte Skinheads, Giordano Caracino, a rompere il silenzio nella conferenza stampa indetta stamane, venerdì, nel camping in riva al lago di Revine.
Attorno all'area in cui si sta svolgendo "Ritorno a Camelot" posti di blocco di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza vigilano sul corretto afflusso dei partecipanti, mentre blindatissimo da parte degli stessi skinheads è l'accesso al camping Riva d'Oro.
«Attorno a questo incontro - ha affermato Caracino - si è scatenata la bagarre mediatica: in questi tre giorni non ci sarà nulla di eversivo, rivoluzionario, antidemocratico. Le nostre azioni e battaglie sono politiche, non turberemo assolutamente l'ordine pubblico delle tranquille e ospitali zone di Revine Lago. Ci siamo comportati sempre civilmente».
Da sinistra a destra: Michele Recchia (referente di zona), Enzo Passarin (vice presidente VFS), Giordano Caracino (presidente VFS) e Omar Tonani (vice presidente VFS) - un momento della conferenza stampa
Attesi in questa tre giorni oltre 1.500 militanti della destra extra parlamentare, non solo dall'Italia, ma anche da Canada, Russia, Finlandia, Germania e altri stati europei. Assente invece l'annunciato eurodeputato Mario Borghezio, recentemente sospeso dalla Lega per la comprensione espressa nei confronti dei responsabili della strage di Oslo e che, al 5° Ritorno a Camelot, doveva prendere parte alla tavola rotonda di domani sul tema "Europa sconfitta?".
«Ci dà forfait - ha spiegato Caracino - per altre priorità e perchè parteciperà a un convegno a Nizza. Lo avevamo invitato perchè è uno dei pochi politici a scagliarsi contro i nemici del popolo italiano anche se il nostro mondo non ha nulla da spartire con il suo. Ma nel confronto - ha poi precisato il numero di Veneto Fronte Skinheads, associazione che festeggia in questa occasione anche i suoi primi 25 anni - c'è la crescita. Dunque non sarebbe arrivato qui per essere osannato, ma per creare un contradditorio».
Parole poi per lo striscione inneggiante a Rudolf Hess apparso nelle settimane scorse a Pieve di Soligo: «Non rivendichiamo l'azione in forma ufficiale, ma sicuramente la condividiamo. La volontà di un morto, sia esso un comunista o un nazista, va rispettata» hanno affermato.
E sulla presa di posizione dell'Anpi Caracino ha aggiunto: «Sono liberi di fare i volantinaggi che vogliono e la democrazia, la libertà espressa nell'articolo 1 della costituzione, è anche tolleranza del pensiero diverso altrimenti, se non ci si può esprimere, non è democrazia, ma dittatura della democrazia. Le nostre sono scelte politiche forti condivisibili oppure no, ma chi si millanta democratico dovrebbe dimostrarsi democratico ma quanto espresso sui giornali in questi giorni non lo dimostra».
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